Tutti i venerdì di ottobre, con Le Vie dei Tesori, si potrà scoprire il gioiello liberty palermitano che diventerà Museo regionale della fotografia
di Marco Russo

Oggi è ingabbiato da impalcature e ponteggi, ma presto tornerà al suo splendore. Il Villino Favaloro apre le porte a cantiere in corso, in occasione del festival Le Vie dei Tesori, che torna a Palermo dal 4 ottobre al 3 novembre. Un visita esclusiva su prenotazione per sole otto persone alla volta, con tanto di caschetti di sicurezza, tutti i venerdì di ottobre, dalle 9 alle 15,30. Si comincia già da domani, con altre visite prenotabili per l’11, 18 e 25 ottobre (qui per prenotare).

Accompagnati dai restauratori del Cricd, il Centro regionale Inventario, Catalogazione e Documentazione della Regione Siciliana, si potranno scoprire le meraviglie custodite all’interno dell’elegante edificio liberty, costruito nel 1889 da Giovan Battista Filippo Basile. Stilisticamente il villino è un punto di incontro tra stilemi tardo medievali e rinascimentali in equilibrata sintesi stilistica delle tendenze sperimentali dell’architetto palermitano. I pannelli a mosaico del piano superiore e della sala pompeiana sono verosimilmente opera di Carmelo Giarrizzo. I modi e le formule liberty risalgono ad alcuni interventi del 1903 a cura di Ernesto Basile, lo stesso che nel 1914 ha effettuato l’ampliamento del Villino con la costruzione del torrino belvedere. Le decorazioni pittoriche interne e i mosaici sono stati realizzati da Salvatore Gregorietti.

Dopo i lavori di restauro, che dovrebbero terminare alla fine del 2020, il Villino Favaloro diventerà sede del primo museo regionale della fotografia. Il cantiere, dopo un lungo stallo burocratico, è stato inaugurato lo scorso maggio dal presidente della Regione, Nello Musumeci e va avanti speditamente. Il percorso espositivo interno del Museo della fotografia è stato progettato secondo un criterio cronologico a partire dalla protofotografia (1839-1865) per proseguire con le produzioni dei fotografi eredi del Grand Tour (fine Ottocento-inizio Novecento) e con quelle del Naturalismo-Pittorialismo (prima metà del Novecento) e una prima ostensione documentaria della contemporanea attività fotografica da studio collocata in diverse sale. Al piano superiore saranno illustrate la fotografia del Novecento e la fotografia documentaria sui beni culturali delle città siciliane.

Nelle sale saranno esposti numerosi esemplari di dagherrotipi, calotipi, collodi e altri fototipi insieme a materiali documentali cartacei, lastre e pellicole stampe, album d’epoca. Sarà inoltre attrezzata una sala per mostre temporanee di fotografi che hanno lavorato in Sicilia, da Letizia Battaglia a Enzo Brai, da Dante Giuseppe Cappellani a Ferdinando Sciacca, fino a Enzo Sellerio e Giuseppe Tornatore.
Per tutte le informazioni sul festival a Palermo cliccare qui. Per restare aggiornati su tutte le iniziative, visite e appuntamenti, visitare il sito www.leviedeitesori.com. È operativo anche il call center allo 0918420104, tutti i giorni dalle 10 alle 18.