Pronti i progetti per la riqualificazione della dimora settecentesca nella Piana dei Colli di Palermo, negli anni depredata e vandalizzata
di Giulio Giallombardo

Passi avanti per il restauro di Villa Raffo, uno dei gioielli della Piana dei Colli di Palermo, dimora settecentesca negli anni depredata quasi di tutto. Chiamata anche “villa dei quattro pilastri”, per la doppia corte d’ingresso, è stata segnata da una lenta agonia, interrotta solo da alcuni interventi della Soprintendenza dei Beni culturali, avviati negli anni ’90 del secolo scorso, poco tempo dopo che parte del bene fu acquisito dalla Regione, che voleva farne un museo etnoantropologico.

Ma finora, troppo poco è stato fatto. Mentre da un lato venivano trafugate maioliche del settecento, infissi, fili della luce, e gli affreschi imbrattati da vandali e piccioni, dall’altro si lavorava al cantiere per costruire il centro commerciale che adesso sorge proprio accanto alla villa. Una stridente convivenza che sa di beffardo, tra passato dimenticato e presente, in un certo modo, fagocitante.
Un nuovo intervento di restauro della villa e degli affreschi è tra quelli previsti dagli interventi del Patto per il Sud. E adesso, finalmente, qualcosa sembra muoversi nella direzione giusta. Un decreto di pochi giorni fa firmato dal dirigente generale del dipartimento regionale dei Beni culturali, Sergio Alessandro, assegna, di fatto, al Servizio Patrimonio dell’assessorato gli interventi di finanziamento per la ristrutturazione del bene, che ammontano a un milione di euro per il restauro e la valorizzazione del piano nobile della villa, e 500mila per il recupero degli affreschi. Un provvedimento che fa ben sperare per attuare i progetti già esecutivi stilati dalla Soprintendenza.

“Aspettiamo soltanto il via libera della Regione per poter preparare le gare d’appalto per i lavori – conferma a Le Vie dei Tesori News, il soprintendente Lina Bellanca – . Si tratta, più precisamente, di un intervento di restauro artistico delle pitture interne nei saloni del primo piano, e di un altro di carattere generale che completa i lavori della parte di proprietà della Regione, predisponendo una verifica sui tetti, la sistemazione degli intonaci esterni, infissi, pavimenti e impianti. I nostri progetti sono pronti, speriamo presto di completare il recupero che avevamo avviato e che purtroppo si è fermato”.

Costruita nella seconda metà del Settecento da Giuseppe Maria Cugino, barone di Giattino e del Guasto, su un fondo appartenuto in precedenza ai padri Gesuiti, la villa fu acquistata nell’Ottocento dalla famiglia Raffo da cui prende il nome. Elegante esempio di dimora aristocratica di campagna in stile Luigi VXI, ha il suo fulcro nel piano nobile, che comprende camere ed eleganti saloni, tra cui una sala da pranzo, affacciata su una delle terrazze, e decorata con scene agresti e di caccia, e il grande salone da ballo con pavimento maiolicato. Inoltre, durante i precedenti lavori di restauro è stato scoperto un particolare sistema idrico fatto di pozzi e gallerie sotterranee, usato per l’irrigazione e per il rifornimento d’acqua. Un tassello in più che si aggiunge a un mosaico prezioso in attesa di splendere ancora.