Una scultura di tufo raffigurante una chimera, proveniente dalla dimora settecentesca di Bagheria, si trova esposta nelle sale di un museo di Odessa
di Giulio Giallombardo

Una chimera tiene strette tra le sue fauci Bagheria e Odessa. Un viaggio di sola andata, da Villa Palagonia alle sale di un museo della città ucraina, ha portato uno dei “mostri” di tufo lontano dal regno incantato del principe Ferdinando Francesco Gravina. Non si sa bene come vi sia finita, ma una delle bizzarre statue della settecentesca villa di Bagheria, si trova esposta nel Museo dell’arte occidentale e orientale di Odessa. La scoperta si deve a Dario Piombino-Mascali, antropologo messinese e ispettore onorario dei beni culturali della Regione Siciliana.

Si tratta di una scultura lunga circa un metro che raffigura una chimera, creatura leggendaria il cui corpo era composto da parti di diversi animali. Nella targhetta che accompagna la statua è chiaramente indicata la provenienza da Villa Palagonia, che ospita nella cinta muraria tantissime opere stilisticamente simili. Non si sa nulla su come l’opera dalla Sicilia sia arrivata in Ucraina. Secondo quanto riferito da un responsabile del museo all’antropologo, la chimera sarebbe stata acquistata ad un’asta pubblica. Troppo poco per ricostruire le tappe di un viaggio di cui non erano al corrente neanche gli attuali amministratori della dimora bagherese.

La scoperta, che risale a due anni fa, ma resa nota soltanto adesso, è stata fatta casualmente durante uno dei tanti viaggi dell’antropologo messinese, tra i maggiori esperti di mummie siciliane, che presto inizierà a studiare alcune mummie egizie presenti tra Kiev e Odessa. “Passeggiando tra le sale del museo, mi sono imbattuto in questa statua e sono rimasto sorpreso – ha detto Piombino-Mascali a Le Vie dei Tesori News – . C’è un pezzo di Villa Palagonia in Ucraina e nessuno lo sa, non sappiamo neanche se tornerà mai a casa. Subito dopo la scoperta, ho scritto un’email alla Soprintendenza di Palermo e al Servizio tutela e acquisizioni dei beni culturali della Regione, anche solo per informarli della presenza di quella statua a Odessa, ma non ho avuto alcun riscontro”.

Nonostante altre statue manchino all’appello, l’insolito “gemellaggio” con il museo di Odessa era sconosciuto anche a Bagheria. “Ho già scritto alla direzione del museo chiedendo copia della documentazione relativa alla statua e allo stesso stempo dichiarandoci disponibili a una collaborazione per uno scambio culturale”, ha spiegato Nino Mineo, amministratore della fondazione che gestisce Villa Palagonia. Mentre dalla Soprintendenza hanno fatto sapere che avvieranno opportune verifiche per saperne di più. Una delle ipotesi più accreditate è che la statua di Odessa non sia una di quelle mancanti sulle mura, ma si trovasse nel giardino. Come tante altre, potrebbe essere stata venduta dal principe a un collezionista, per poi iniziare il suo lungo viaggio fino alle sponde del Mar Nero.