Ciclo di seminari sul patrimonio sommerso della Sicilia

Nove incontri con gli esperti della Soprintendenza del Mare su antichi relitti, ricerche archeologiche e vicende storiche che hanno segnato il Mediterraneo

di Redazione

“Le attività della Soprintendenza del Mare dai primi ritrovamenti all’utilizzo delle nuove tecnologie”. Questo il titolo del primo incontro di un ciclo di seminari che avrà l’obiettivo di far conoscere il patrimonio custodito nei fondali marini della Sicilia e l’attività svolta dalla Regione per preservarlo e valorizzarlo. L’incontro di oggi, affidato alla soprintendente del Mare, Valeria Li Vigni, potrà essere seguito alle 16,30 sulla piattaforma digitale Zoom, alla quale potranno accedere un massimo di 90 persone attraverso un link che sarà inviato con le indicazioni d’accesso, alle prime che hanno chiesto di partecipare con un messaggio inviato alla Soprintendenza del Mare, tramite il servizio “Messenger” di Facebook.

Uno dei rostri della Battaglia delle Egadi

Sarà il primo di nove appuntamenti che si svolgeranno fino al 3 luglio. Seguirà, mercoledì 10 giugno, l’incontro dal titolo “Palazzetto Mirto, da residenza privata a sede della Soprintendenza del Mare”; e ancora “I corni navali tra uso cultuale e pratico” (12 giugno); “Dinamiche socio-antropologiche di una pandemia.. Il morbo venuto dal mare” (17 giugno); “Le ricerche della Soprintendenza del Mare nella Sicilia Sudorientale” (19 giugno); “La nave Patria, intesa come simbolo storico ed eredità immateriale” (24 giugno); “Il relitto di Marausa: dallo scavo alla musealizzazione” (26 giugno); “La seconda guerra mondiale nei fondali siciliani – i relitti dell’operazione Husky” (1 luglio); “La valorizzazione del Museo Blu” (3 luglio). Gli incontri saranno condotti da Gabriella Monteleone, Alessandra De Caro, Francesca Oliveri, Anna Ceffalia, Claudio Di Franco, Nicola Bruno, Corrado Pedone e Antonella Testa.

Lingotti e elmi recuperati a Gela

All’incontro di oggi sarà presente anche l’assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà. “Stiamo lavorando a rinsaldare i rapporti di collaborazione con gli atenei siciliani, soprattutto quelli che attivi nella ricerca robotica, che possono dare un grande slancio nella ricerca sottomarina – ha affermato l’assessore in una nota – tutto questo senza perdere di vista la compiuta realizzazione del Museo del Mare che completerà il progetto del nuovo fronte a mare di Palermo che sempre più deve vedere in rete la Città di Palermo, l’Autorità portuale, la Regione Siciliana”.

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