Tornano i laboratori gratuiti di Mimmo Cuticchio, seconda tappa allo Stand Florio

Prosegue il progetto del più celebre dei pupari tra i tesori di Palermo. In questo nuovo appuntamento si apprendono i primi rudimenti dell’arte dei Pupi, incrociando il pensiero dello scrittore Gianni Rodari

di Redazione

Tornano i laboratori gratuiti di Mimmo Cuticchio in quattro tesori della periferia di Palermo. Da oggi, martedì 4 ottobre, allo Stand Florio di Romagnolo (in via Messina Marine, 40), seconda tappa del progetto che vede “in cattedra” il più celebre dei pupari, nonché il principale artefice della rifondazione dell’Opera dei Pupi e artista acclamato in tutto il mondo.

Cuticchio durante il laboratorio a Maredolce

Dopo il “debutto” la scorsa settimana al Castello di Maredolce di Brancaccio, nei pomeriggi di oggi, di domani mercoledì 5 e di giovedì 6 ottobre (dalle 15,30 alle 18,30), Cuticchio guiderà i partecipanti in un percorso di creazione artistica –  dalla manovra alla voce – incrociando il pensiero critico dello scrittore e pedagogista Gianni Rodari. Mentre lo scorso laboratorio è stato incentrato su “Il vestito nuovo dell’imperatore” di Hans Christian Andersen nella versione rielaborata da Rodari, da domani allo Stand Florio i pupi siciliani racconteranno proprio una sua fiaba: “La sirena di Palermo”.

Sempre di Rodari le altre due fiabe in programma: alle Antiche Fornaci Maiorana dell’Acquasanta (via Cardinale Mariano Rampolla 60,  11, 12, 13 ottobre), sarà la volta de “Il tamburino magico”; infine, al Parco di Villa Pantelleria nella Piana dei Colli (vicolo Pantelleria, 18, 19 e 20 ottobre) toccherà a “Marionette in libertà”.

Pupi siciliani

“Le fiabe di Rodari – dice Mimmo Cuticchio – sono senza tempo e ricche di ideali di libertà, uguaglianza e solidarietà. Mi sono sembrate adatte a questi laboratori che servono a fare amicizia con i pupi siciliani, imparare in cosa sono diversi dai burattini e dalle marionette. Quando ero giovane a Palermo c’erano quindici teatri dei pupi, la gente faceva la coda e aspettava con ansia gli sviluppi della trama dei suoi personaggi preferiti. Dopo la crisi degli anni Sessanta, con l’abbandono del centro storico e la diffusione della tv, e dopo la riscoperta e la rivalutazione dell’Opera dei pupi negli ultimi venti anni, mi piace pensare di piantare di nuovo i primi semi di quest’arte antica dentro cui sono letteralmente nato, portato in fasce sulle tavole del palcoscenico del teatrino di mio padre, a Gela”.

Un momento del laboratorio nel giardino di Maredolce

I laboratori aperti a tutti, con l’unico limite della maggiore età, sono una occasione unica per incontrare il Maestro, conoscere i segreti dell’Opera dei Pupi, apprenderne i primi rudimenti di manovra e di gestualità. Un modo per conoscere dall’interno uno straordinario patrimonio di arte, di cultura, di tradizione riconosciuto dall’Unesco; e di muovere i primi passi nella pratica sotto la guida diretta del caposcuola. I laboratori potranno accogliere anche uditori-spettatori. Al termine di ogni percorso, ci sarà una restituzione al pubblico del lavoro fatto durante il percorso comune.

Iscrizioni e informazioni alla mail pupi@figlidartecuticchio.com. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con la Fondazione Le Vie dei Tesori, nell’ambito del Progetto per le aree periferiche finanziato dal Ministero della Cultura, in collaborazione con il Comune capoluogo della Città metropolitana di Palermo.

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