Torna il basolato alla Cattedrale, il cuore di Palermo cambia volto

Prende forma la nuova pavimentazione in pietra di Billiemi in via Bonello. Il primo di una serie di interventi di riqualificazione che interessano diverse zone del centro storico

di Giulio Giallombardo

Un viaggio indietro nel tempo a più di cento anni fa, quando lo scalpitio dei cavalli e il rumore delle carrozze echeggiava tra le strade. Stanno tornando le basole in una delle vie più importanti di Palermo, in pieno centro storico, tra la Cattedrale e il Palazzo Arcivescovile. Prende forma la nuova pavimentazione in via Matteo Bonello, che proseguirà in via dell’Incoronazione fino in piazza Sett’Angeli, circondando la Cattedrale. La prima parte di lavori, iniziati lo scorso marzo, si concluderà a metà luglio, nei giorni del Festino, per poi completare l’anello a settembre.

La pavimentazione in pietra di Billiemi

Si tratta del primo lotto di interventi che ridaranno un nuovo volto alle strade del centro storico, eliminando progressivamente il cemento per lasciare spazio alle pietre. “Siamo a buon punto, ma ancora c’è tanto lavoro da fare – spiega a Le Vie dei Tesori Magazine l’architetto Giuseppe Prestigiacomo, coordinatore del gruppo di lavoro dell’Ufficio Città storica del Comune – , arriva un carico di basole ogni settimana, per cui ci vorrà ancora qualche mese per completare questa prima fase, che da via Bonello proseguirà in via dell’Incoronazione. È bello in questi giorni vedere i turisti che si fermano sul basolato a scattare foto alla cattedrale. Ci auguriamo che la nuova amministrazione prenda in considerazione di pedonalizzare anche questo tratto di strada”.

Il cantiere in via Bonello

Un lavoro di riqualificazione fatto con blocchi provenienti dalle cave dei vicini monti di Billiemi, da cui si estrae la grigia pietra calcarea che per secoli ha decorato la città. “Vogliamo che le strade del nostro centro storico tornino alla bellezza di un tempo – prosegue Prestigiacomo – sappiamo con certezza come erano grazie ad alcuni documenti di fine Ottocento che abbiamo recuperato. Allora gli scalpellini lavoravano le basole e ogni pietra era diversa dall’altra. Oggi i blocchi vengono tagliati a misure precise e installati completando il lavoro in strada. Ma dove possiamo, lavoriamo sulle basole antiche, ripristinando la pavimentazione originaria, come abbiamo fatto in via Meli o stiamo facendo nella zona del mercato di Ballarò”.

I campanili della Cattedrale e il Palazzo Arcivescovile

Questa prima fase di lavori è stata finanziata con 4 milioni e mezzo di fondi del Patto per il Sud. Un accordo quadro del 2016 che comprende anche altre strade del centro storico, come piazzetta e vicolo Zagarellai, alla Kalsa, dove sta tornando l’acciottolato come era alla fine dell’Ottocento, in via Candelai e in cortile del Semolaio, a Ballarò. Ma da spendere ci sono altri 25 milioni di euro del Cis, il Contratto istituzionale di sviluppo, con interventi già programmati in mezzo centro storico.

I blocchi di pietra di Billiemi

Un capitolo a parte riguarda la pavimentazione di via Maqueda, strada storica che ormai da anni ha detto addio alle auto, diventando uno degli assi pedonali più frequentati da turisti e palermitani. “Il progetto è pronto e ha ricevuto il via libera anche dalla Soprintendenza – sottolinea Prestigiacomo – . Riguarda inizialmente il tratto che da piazza Verdi arriva ai Quattro Canti, se la nuova amministrazione deciderà di finanziarlo, siamo pronti a partire. Certo, la situazione in via Maqueda è molto delicata, ci vorrebbe un po’ più di controllo e rigore. Ormai i tavolini hanno occupato buona parte della strada, rendendo a tratti complicato il passaggio dei pedoni, ma se i lavori si faranno sarà un bene per la città”.

(Foto Giulio Giallombardo)

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