Il nuovo direttore artistico, da oggi ufficialmente in carica, ha presentato la prossima stagione dello stabile palermitano, con tanti progetti in cantiere
di Alessia Franco

Si è presentata in conferenza stampa parlando di sogni, con un vestito bianco (“Come una sposa, spero che questo matrimonio con il teatro duri a lungo”) e adornata di coralli (“Mi hanno raccontato che si regalassero alle spose, come augurio di prosperità”). Nel giorno del suo insediamento ufficiale come nuovo direttore del Teatro Biondo, Pamela Villoresi, attrice di lungo corso, non si stanca di sorridere, coinvolgere, sciorinare idee e progetti. E ribadisce di essere stata invitata a partecipare al bando proprio dai lavoratori del teatro, con una sola motivazione: “lassasti ciavuru”, ovvero “hai lasciato profumo” in vernacolo siciliano.

Quello della Villoresi con Palermo è un rapporto antico, ma che oggi si apre con presupposti diversi: è la prima donna a ricoprire il ruolo di direttore, sottolinea il presidente del consiglio di amministrazione Gianni Puglisi. Il cartellone, in parte già predisposto dal direttore uscente, Roberto Alajmo, è stato integrato e ha come tema “Traghetti”. Che cosa significhi è la stessa Villoresi a spiegarlo: “Umanità in movimento… per fame, per paura, verso la pace, la dignità. Le culture come veicoli, strumenti, motori, ponti: traghetti”. Palermo come luogo da partire e a cui approdare, nel segno del teatro. Anzi: di un teatro, come il Biondo, che aspira a diventare nazionale, come sottolineano, insieme a Villoresi e Puglisi, anche in sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e il presidente della Regione Nello Musumeci.
Vanno in questa direzione i numerosissimi progetti in cantiere: dalla collaborazione con l’università di Palermo per una laurea triennale che formi attori, registi e drammaturghi alla formazione direttamente con le nuove maestranze del teatro per imparare i mestieri di scena fino ai progetti di ecoteatro. Tra le collaborazioni, Emma Dante – che continuerà a capitanare la scuola di arti e mestieri – ma anche Alajmo, Collovà, Briguglia, Andò, Di Pasquale, Enia.

Per il cartellone, la nuova direttrice rimanda a una presentazione più ampia all’intera città, ma si lascia sfuggire la ripresa dell’“Isola degli schiavi”, di Marivaux e a suo tempo diretto da Strehler, in esclusiva europea. In programma per la stagione 2019-2020 ci saranno 34 spettacoli, autori e attori siciliani, ma anche dal resto d’Italia e di respiro internazionale; una celebrazione di Leonardo con la danza di Emiliano Pellisari e Mariana Porceddu. E poi spazio al teatro per ragazzi, alle comunità, con Swayambhu, della danzatrice indiana Shantala Shivalingappa e con un progetto, prodotto dal Biondo, che riguarda la comunità bengalese a Palermo.
Spazio anche ai grandi nomi del teatro: Lavia, Scimone, Mauri, Fabre, Imma Villa (premiatissima interprete di “Scannasurice”), i fratelli Crippa, Elisabetta Pozzi. E anche lei, Pamela Villoresi, in scena, nei panni di Frida Khalo nell’applauditissimo spettacolo “Viva la vida”, diretto da Gigi di Luca, dal libro di Pino Cacucci. Cita Shakespeare, la neo direttrice: non bisogna sognare troppo, se no si rischia che i sogni si avverino e colgano di sorpresa. Magari, per il Biondo, quello di essere promosso teatro nazionale.
Il nuovo direttore artistico, da oggi ufficialmente in carica, ha presentato la prossima stagione dello stabile palermitano, con tanti progetti in cantiere
di Alessia Franco

Si è presentata in conferenza stampa parlando di sogni, con un vestito bianco (“Come una sposa, spero che questo matrimonio con il teatro duri a lungo”) e adornata di coralli (“Mi hanno raccontato che si regalassero alle spose, come augurio di prosperità”). Nel giorno del suo insediamento ufficiale come nuovo direttore del Teatro Biondo, Pamela Villoresi, attrice di lungo corso, non si stanca di sorridere, coinvolgere, sciorinare idee e progetti. E ribadisce di essere stata invitata a partecipare al bando proprio dai lavoratori del teatro, con una sola motivazione: “lassasti ciavuru”, ovvero “hai lasciato profumo” in vernacolo siciliano.

Quello della Villoresi con Palermo è un rapporto antico, ma che oggi si apre con presupposti diversi: è la prima donna a ricoprire il ruolo di direttore, sottolinea il presidente del consiglio di amministrazione Gianni Puglisi. Il cartellone, in parte già predisposto dal direttore uscente, Roberto Alajmo, è stato integrato e ha come tema “Traghetti”. Che cosa significhi è la stessa Villoresi a spiegarlo: “Umanità in movimento… per fame, per paura, verso la pace, la dignità. Le culture come veicoli, strumenti, motori, ponti: traghetti”. Palermo come luogo da partire e a cui approdare, nel segno del teatro. Anzi: di un teatro, come il Biondo, che aspira a diventare nazionale, come sottolineano, insieme a Villoresi e Puglisi, anche in sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e il presidente della Regione Nello Musumeci.
Vanno in questa direzione i numerosissimi progetti in cantiere: dalla collaborazione con l’università di Palermo per una laurea triennale che formi attori, registi e drammaturghi alla formazione direttamente con le nuove maestranze del teatro per imparare i mestieri di scena fino ai progetti di ecoteatro. Tra le collaborazioni, Emma Dante – che continuerà a capitanare la scuola di arti e mestieri – ma anche Alajmo, Collovà, Briguglia, Andò, Di Pasquale, Enia.

Per il cartellone, la nuova direttrice rimanda a una presentazione più ampia all’intera città, ma si lascia sfuggire la ripresa dell’“Isola degli schiavi”, di Marivaux e a suo tempo diretto da Strehler, in esclusiva europea. In programma per la stagione 2019-2020 ci saranno 34 spettacoli, autori e attori siciliani, ma anche dal resto d’Italia e di respiro internazionale; una celebrazione di Leonardo con la danza di Emiliano Pellisari e Mariana Porceddu. E poi spazio al teatro per ragazzi, alle comunità, con Swayambhu, della danzatrice indiana Shantala Shivalingappa e con un progetto, prodotto dal Biondo, che riguarda la comunità bengalese a Palermo.
Spazio anche ai grandi nomi del teatro: Lavia, Scimone, Mauri, Fabre, Imma Villa (premiatissima interprete di “Scannasurice”), i fratelli Crippa, Elisabetta Pozzi. E anche lei, Pamela Villoresi, in scena, nei panni di Frida Khalo nell’applauditissimo spettacolo “Viva la vida”, diretto da Gigi di Luca, dal libro di Pino Cacucci. Cita Shakespeare, la neo direttrice: non bisogna sognare troppo, se no si rischia che i sogni si avverino e colgano di sorpresa. Magari, per il Biondo, quello di essere promosso teatro nazionale.