Il quotidiano britannico ha srotolato le meraviglie del Belpaese, in un articolo che consiglia il viaggio. Tra i luoghi non poteva mancare l’Isola
di Ruggero Altavilla

C’è tanta Sicilia nell’elogio all’Italia del Telegraph. Lo storico quotidiano britannico ha srotolato le meraviglie del Belpaese, in un articolo che è un invito al viaggio appena l’emergenza sanitaria sarà finita e si potrà tornare all’estero. Nell’articolo che – al di là degli stereotipi – mette in rassegna venti buoni motivi per visitare l’Italia, viene messo in rassegna tutto quello che è mancato in questi giorni di isolamento, dall’arte al teatro, dai paesaggi alle eccellenze gastronomiche, fino alla moda.

“Non si può amare un Paese senza amare la sua gente – spiega l’autore dell’articolo Tim Jepson – sappiamo che gli italiani spesso si vedono come toscani, siciliani, veneziani o napoletani; ma sono sempre gli stessi, con una caratteristica in comune: l’apprezzamento per le cose belle della vita. E di belle cose in Italia ce ne sono ovunque”. In questo passaggio, l’autore sottolinea il primo motivo per visitare il Belpaese, a cui seguono giardini, borghi, località dove fare sport all’aria aperta, teatri storici, e anche la stessa lingua italiana, perché “in italiano tutto suona meglio”. Poi ancora, cucina, montagne, vino, caffè, isole, musei, chiese e tesori dell’antichità.

Tra i luoghi passati in rassegna, molti alludono alla Sicilia. Nel paragrafo sui giardini, che l’autore mette al secondo posto tra i motivi per visitare l’Italia, si fa riferimento ai limoneti dell’Isola, mentre tra le cittadine storiche e i borghi arroccati sulle colline, vengono citate Enna, Erice e Noto. La Sicilia, ovviamente, non manca neanche dove si parla di località all’aperto dove praticare sport, mentre tra i teatri storici, non può mancare il Teatro Massimo di Palermo. Un altro motivo per recarsi in Italia è il “buon bere”: l’eccellente vino e i suoi produttori tradizionali e quelli innovativi come in Sicilia – scrive Jepson – poi, tra i tesori naturalistici, tra Alpi e Appennini “selvaggi e bellissimi”, trova posto anche l’Etna.

Poi la lista prosegue con la bellezza delle isole: Lipari e Marettimo sono le siciliane citate. Trovano spazio anche le tantissime gallerie d’arte, e qui il Palermo si ritaglia uno spazio tra gli Uffizi di Firenze e i Musei Vaticani. “Venti, così pochi? Ci sarebbero 20 dipinti che mi farebbero tornare, 20 ristoranti, 20 panorami, 20 borghi e 20 altre cose in più. Nessun altro Paese – scrive l’autore – ha tante ricchezze e una combinazione di arte, cultura, cibo, vino, moda, teatro, persone e paesaggi che non ha eguali e neppure una combinazione così efficace di antico e moderno, bello e seducente”.