Svelato allo Steri il nuovo centro di accoglienza per i visitatori

Libri, guide e il primo merchandising sul complesso monumentale. Un passo avanti verso una linea dedicata all’intero Ateneo, che sviluppi anche un senso di appartenenza tra gli studenti

di Redazione

Il nuovo visitor center dello Steri

Da un totem appaiono le foto di Giuseppe Quatriglio: è il 1964 e il cronista racconta la scoperta di tre celle delle cosiddette “carceri Filippine” dove nel XVIII secolo vennero rinchiusi i condannati dell’Inquisizione. A quei “palinsesti del carcere” Quatriglio avrebbe dedicato trent’anni di studi, coinvolgendo anche Leonardo Sciascia.

L’inaugurazione del visitor center dello Steri

È un bell’omaggio che al giornalista e scrittore dedica il nuovo visitor venter che è stato inaugurato allo Steri: uno spazio di nuova concezione, un vero front office; e che è qualcosa di più di una semplice biglietteria o un bookshop, piuttosto un biglietto da visita che introduce alla visita all’intero complesso monumentale. I visitatori entreranno quindi dal portone principale –  quello secondario sulla destra resterà al Rettorato – e saliranno la scala ideata da Carlo Scarpa negli anni ’70, al centro di un prossimo focus storico, per accedere al salone che ospita il visitor center nuovo di zecca, un tempo affrescato a metà altezza.

Il bookshop del visitor center

Qui, tra reperti archeologici legati al palazzo (rientrati dal museo Salinas che con lo Steri ha attivato un biglietto unico che comprende anche l’Orto Botanico) e recuperi architettonici dalle Carceri dei Penitenziati, si potrà scegliere la tipologia di biglietto, sfogliare un libro o una guida (molti sono pubblicati da Unipapress), acquistare un gadget dal nuovo merchandising, dedicato allo Steri e alla Vucciria di Guttuso, un primo passo verso una linea dedicata all’intero Ateneo, che sviluppi anche un senso di appartenenza tra gli studenti.

Il visitor center vive nel solco della sinergia tra il Sistema Museale di Ateneo e CoopCulture, già riuscito all’Orto Botanico (dove il bookshop d’arte è firmato dai Fallen Fruit): l’allestimento dello spazio e i suoi “contenitori” sono stati coprogettati dagli studenti della cattedra di Architettura sotto la guida di Giuseppe Marsala, le linee di prodotti promozionali scelte da Alessandra Badami, delegata dal Rettore per il merchandising dell’Università.

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