Sguardo vivo e posa trionfante: a Cerami risplende un Cristo del Settecento

L’opera è custodita all’interno della Chiesa dell’Abbazia di San Benedetto, antica sede delle suore benedettine e oggi di proprietà del Fec

di Antonio Messina

Nel piccolo centro abitato di Cerami, in provincia di Enna, i restauratori Michele Chiovetta e Salvatore Giordano hanno restituito alla comunità un Cristo Risorto ligneo, risalente al XVIII-XIX secolo. L’opera è custodita all’interno della Chiesa dell’Abbazia di San Benedetto, antica sede delle suore benedettine e oggi di proprietà del Fec, e versava in un mediocre stato di conservazione, a causa di un’aggressione da parte del comune tarlo del legno.

Restauratori al lavoro

Il Cristo Risorto alto poco più di 80 centimetri e in posa trionfante, ma statica e di impronta neoclassica, è di autore ignoto, seppure in passato attribuito a Filippo Quattrocchi. Da un recente confronto con altre quattro sculture simili individuate tra Catania e Pedara, sembrerebbe che l’opera possa essere attribuita ad una bottega catanese-acese, operante negli anni successivi al terremoto del 1693, quando un importante rinnovamento artistico portò gradualmente al passaggio dallo stile Barocco a quello Neoclassico. Una di queste sculture, inoltre, si trova proprio nel monastero delle Benedettine di Catania, a conferma di una committenza comune anche per la sede ceramese.

La statua restaurata del Cristo Risorto

L’intervento di restauro, finanziato da Salvatore Giordano, è stato autorizzato dalla Prefettura di Enna e si è svolto sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza di Enna, in accordo con l’Arciconfraternita di San Michele Arcangelo affidataria del bene. Le operazioni sono state eseguite attraverso una campagna fotografica preliminare a luce visibile UV, nonché con l’utilizzo di materiali compatibili e secondo il principio delle reversibilità, capace di garantire interventi futuri sull’opera lignea. Per mezzo di disinfestazione, pulitura, consolidamento, integrazione e protezione degli strati pittorici, si è resa possibile una rilettura dell’opera: la destra alzata, lo sguardo intenso sottolineato dalle grandi pupille, l’espressione di un corpo leggero, il vessillo della vittoria; tecnicamente ha però, nell’esecuzione materiale, i caratteri Neoclassici con spigoli vivi caratterizzati da linee spezzate.

Operazioni di pulitura della statua

Il restauro ha riguardato anche il vessillo in seta del XX secolo retto dal Cristo Risorto, attraverso un’accurata pulitura del tessuto e dei filamenti in oro da parte della restauratrice tessile Maddalena Cerasola. Il Cristo Risorto, oggi nuovamente esposto e fruibile nella Chiesa delle Benedettine di Cerami, non è che un esempio del vasto patrimonio storico-artistico ed ecclesiastici confluito nel Fondo edifici di culto del Ministero dell’Interno, testimone di antiche prassi liturgiche e di arte raffinata attraverso i canoni estetici del Seicento e del Settecento siciliano.

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