La commissione di esperti presieduta da Silvia Calandrelli ha premiato Pesaro. Per l’unica città siciliana finalista resta il lavoro corale e il ricco dossier della candidatura, con tante iniziative in programma
di Ruggero Altavilla

Siracusa non ce l’ha fatta: non sarà Capitale italiana della cultura 2024. La commissione di esperti nominata dal Mic e presieduta da Silvia Calandrelli, ha premiato Pesaro, scelta tra le dieci finaliste. Ma essere già arrivata in finale – come ha sottolineato il ministro della Cultura, Dario Franceschini, nel corso della proclamazione – resta comunque un riconoscimento di cui la città siciliana potrà fregiarsi. Resta e non andrà perduto il lavoro corale svolto in questi mesi, che ha prodotto il corposo dossier della candidatura, dal titolo “Città d’acqua e di luce”, elementi distintivi di una città fortemente agganciata alla proprie radici e a una storia millenaria.

Al di là del risultato finale, la candidatura e le attività programmate, sia in termini di rigenerazione urbana (15 interventi di recupero con l’apertura di 6 siti) che di iniziative culturali di respiro internazionale, puntano a cambiare l’immagine e la percezione della città. Lo sforzo sarà rivolto a “ricucire il rapporto tra centro e periferia” e a “diversificare l’offerta culturale” anche attivando le energie creative del territorio. Utilizzando una prima parte dei 40 milioni di investimento previsti saranno riaperte le Latomie dei cappuccini con il Teatro di verdura; saranno inaugurati il Museo del cinema nell’ex Chiesa dei cavalieri di Malta e lo spazio pubblico nella ex sede del Liceo classico “Tommaso Gargallo”; riaprirà la cripta della Chiesa del Collegio e potrebbe essere portata a termine la riqualificazione del Porto piccolo per la realizzazione di un rinnovato water front nel cuore della città.

Ed ancora, sono state programmate 12 mostre di livello internazionale; 24 festival; 12 premi; 10 progetti multidisciplinari per le scuole; 11 i personaggi della storia siracusana di cui si intende approfondire le figure. C’è poi l’appuntamento fisso con le rappresentazioni classiche della Fondazione Inda, che nel 2024 coincideranno con i 110 anni della prima messa in scena.

Ci saranno itinerari dedicati alle Mura dionigiane a al fiume Ciane; alla figura di Archimede e alle sue scoperte saranno collegate le riflessioni sul futuro e sugli sviluppi tecnologici così come Federico II sarà uno dei riferimenti per gli approfondimenti artistici. E poi la riscoperta delle altre figure: Archia, Eschilo, Platone, Isabella di Castiglia, Caravaggio, Paolo Orsi, Tommaso Gargallo, Elio Vittorini ed Enzo Maiorca, presenza imprescindibile quando si parla del mare che ha segnato e indirizzato la storia di Siracusa. Ed ancora musica, cinema, arte, filosofia e letteratura per definire il rapporto con la contemporaneità, senza dimenticare l’enogastronomia.

Nel corso dell’audizione al ministero della Cultura, agli inizi di marzo, la presentazione di Siracusa è stata affidata ad un video di quasi venti minuti con immagini suggestive della città e del suo patrimonio storico, architettonico ed ambientale, realizzato da Gabriele Vinci con Galatea Ranzi voce narrante. A supportarle il contributo di diverse personalità del mondo della cultura, dell’università, dell’imprenditoria, dell’associazionismo, che hanno narrato le diverse anime della città, le sue suggestioni, il suo enorme patrimonio culturale.