Scoperti resti della necropoli greca a Milazzo

In contrada San Giovanni, all’interno di una zona già nota per l’interesse archeologico, è stato individuato uno dei pochi lembi non ancora indagati delle antiche sepolture. Acquisiti nuovi elementi per la conoscenza dei riti funerari

di Redazione

Reperti nella necropoli greca di Milazzo

Nuova luce su una delle necropoli di Milazzo. Nel centro urbano, in contrada San Giovanni-Vico Malta, all’interno di un’area già nota per l’interesse archeologico, è stato individuato uno dei pochi lembi non ancora indagati della necropoli meridionale di età greca.

Scavi nella necropoli di Milazzo

Il settore di ricerca, su cui è in corso un’indagine archeologica della Soprintendenza dei Beni culturali di Messina diretta da Mirella Vinci, – fanno sapere dalla Regione – si svolge sotto la direzione di Giuseppe Natoli e la direzione scientifica di Annunziata Ollà, entrambi dell’ente. La campagna di scavo, avviata con i fondi del proprietario del terreno e proseguita grazie ad un finanziamento regionale di 140mila euro, ha restituito nuovi e interessanti elementi per la conoscenza dei riti funerari nel periodo tra gli inizi del Sesto e gli inizi del Quinto secolo avanti Cristo che integrano la conoscenza relativa alle 198 sepolture pluristratificate, finora indagate.

Lembo inesplorato della necropoli greca

“Milazzo continua a restituire importanti testimonianze del suo passato – evidenzia l’assessore regionale ai Beni culturali, Elvira Amata – contribuendo ad arricchire la conoscenza dello sviluppo topografico dell’antica necropoli greca. Grazie al lavoro della soprintendenza di Messina acquisiamo nuovi tasselli che ci aiutano a ricostruire la storia del territorio per una lettura sempre più completa e ricca del nostro passato”.

A Milazzo giunsero, si fermarono e scomparvero diverse civiltà, che lasciarono segni della loro presenza, a cominciare dall’età neolitica. Nella cittadina messinese i rinvenimenti archeologici spaziano dalle quattro necropoli (età del bronzo e del ferro ed età greco-romana) ai reperti dell’insediamento greco e romano e poi ancora bizantini, arabi e normanni, angioini e spagnolì, fino alle memorie d’età risorgimentale.

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