Un sistema di nove tombe a camera è stato individuato dal sindaco Salvatore La Spina insieme ad alcuni volontari, nel territorio di Carcaci, frazione del borgo ennese
di Marco Russo

Un tesoro preistorico si aggiunge al ricco patrimonio archeologico di Centuripe. Nel territorio del borgo dell’Ennese, che già custodisce il Riparo Cassataro (ve ne abbiamo parlato qui), con le sue pitture rupestri di età neolitica tra le più enigmatiche della Sicilia, è stato scoperto un complesso composto da un sistema di nove tombe a camera, scavate nella roccia. A renderlo noto è il sindaco di Centuripe, Salvatore La Spina, che si è imbattuto causalmente nell’insediamento prestorico, insieme ad alcuni volontari delle associazioni del borgo.

Il complesso si trova in un’area collinare, in zona Carcaci, in un terreno di proprietà privata, e presuppone la presenza di un vero e proprio villaggio ancora da scavare. Le immagini del luogo – fa sapere il primo cittadino di Centuripe – sono state già segnalate alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Enna. L’area presenta alcune tombe di forma rettangolare che risalgono molto probabilmente all’età del ferro, mentre quelle a forma circolare all’età del bronzo. Altre, invece, sono di certo ancora più antiche.

Inoltre, l’area archeologica si trova in una zona ad alto valore ecologico, adiacente a un territorio appartenente al Comune di Randazzo, ma territorialmente al Comune di Centuripe. Proprio lì dove – fanno sapere dall’amministrazione comunale di Centuripe – “la Srr Catania provincia nord realizzerà la propria discarica pubblica”. Esente da particolari vincoli, la zona è tuttavia attraversata da un’infrastruttura idrica (che da Ancipa e Pozzillo porta acqua nel Simeto e a Catania) e da diversi ruscelli. Il progetto interessa terreni privati, perlopiù pascoli biologici, nelle contrade Quartodanaro e Bauze dell’isola amministrativa di Spanò, “exclave” randazzese fra Bronte, Centuripe, Regalbuto e Troina.

“L’eccezionale scoperta aggiunge valore al ricco patrimonio archeologico già presente nel nostro territorio – sottolinea il sindaco La Spina – . Trovo assurdo che si possa concepire e pianificare una struttura del genere, senza aver prima controllato il territorio, già importante, non solo dal punto di vista ecologico ma soprattutto agricolo e zootecnico. Oltre 500 persone vivono intorno all’area designata per la realizzazione della discarica e migliaia di capi, tra ovini e bovini, pascolano su quei terreni. Un danno incalcolabile per l’economia e per l’agricoltura del territorio. Che ancora nel 2022 si pensi a delle discariche in luoghi densamente agricoli, non ha alcun senso. Pronti, quindi, insieme ai comuni limitrofi, agli allevatori ed agli agricoltori della zona, a lottare contro questo sfregio all’ambiente”.