Nuovo allestimento con una selezione di dipinti devozionali, sculture lignee, arredi per altare, suppellettili liturgiche e paramenti sacri
di Redazione

Nuova luce per il tesoro di San Martino nella Chiesa Madre di Corleone. Un allestimento inedito viene inaugurato oggi, martedì 29 giugno a partire dalle 18, alla presenza dell’arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi. Si tratta di uno spazio espositivo permanente, realizzato su progetto scientifico dell’ex soprintendente ai Beni culturali di Palermo, Lina Bellanca e delle storiche dell’arte, Maria Concetta Di Natale e Rosalia Francesca Margiotta.

Un allestimento inedito di tesori d’arte sacra, voluto dal parroco della Chiesa Madre, don Vincenzo Pizzitolla, che si sviluppa lungo quattro sale attigue al transetto della Matrice, per rendere fruibile il ricco patrimonio custodito. Una collezione che testimonia la fede e la devozione del popolo corleonese, ma anche una storia ben più complessa che vede protagonisti importanti committenti, tra cui esponenti di nobili famiglie, prelati, congregazioni religiose e laicali e artisti di rilievo. In mostra, una selezione di dipinti devozionali, sculture lignee, arredi per altare, insegne ecclesiastiche, vasa sacra, suppellettili liturgiche e paramenti sacri.

Un percorso di visita che parte dalla sagrestia, dove è sistemata la quadreria dei canonici e arcipreti della Chiesa Madre, non solo committenti di alcune delle opere d’arte, ma curatori del prezioso patrimonio. Da qui si prosegue nella Sala del Capitolo, ancora arricchita da pregevoli arredi lignei settecenteschi. Nella ampie pareti della sala sono esposte tele di media e grande dimensione, in gran parte restaurate e allestite in occasione della mostra Mirabile Artificio del 2007. In una vetrina, posta a parete, è esposto un prezioso paliotto di taffetas moiré, proveniente dal monastero femminile di Santa Maria Maddalena di Corleone, ricamato dalle stesse monace nella seconda metà del Settecento, con fili, lamine e pailettes aurei e grani di corallo, che ricrea idealmente un altare.

Nelle sale successive, risaltano due pavimenti maiolicati di manifattura napoletana della seconda metà dell’Ottocento secolo. Nell’ultima sala, caratterizzata da una volta con un pregevole lampadario in ferro battuto della fine del 19esimo secolo, l’antico armadio che accoglieva i parati sacri è stato trasformato in ampie vetrine al cui interno hanno trovato posto ancora paramenti sacri e suppellettili liturgiche.

Il percorso espositivo si conclude nell’ex oratorio del Santissimo Sacramento, il cosiddetto “coretto”, con affaccio nel cortile prospiciente la casa canonica. Qui sono esposti, tra l’altro, alcune rappresentative statue lignee del 16esimo e 17esimo secolo, significativo esempio della scultura lignea corleonese, un tempo ammirate anche durante la solenne processione del Corpus Domini. Il museo è in stretto rapporto con la cittadina, inserendosi nell’itinerario artistico monumentale ed esponendo, oltre alle opere commissionate per la Matrice, anche manufatti provenienti da chiese non più esistenti o chiuse al culto.