L’antico maneggio diventerà un monumentale salone per conferenze, mentre sarà avviata anche una campagna di scavi per far riemergere l’originario piano pavimentale della piazza e per studiare le strutture difensive
di Redazione

Sarà riqualificata l’antica Cavallerizza del Palazzo Reale di Palermo e allo stesso tempo sarà avviata una campagna di scavi nell’area vicino all’edificio. Pochi giorni fa la consegna dei lavori per il progetto “Palazzo dei Normanni e piazza della Vittoria, ricerche archeologiche e valorizzazione di Palermo di età Arabo-normanna”. Ad eseguirli – fanno sapere dalla Regione – sarà la ditta Cassano srl di Mazara del Vallo, che si è aggiudicata la gara. Le opere dovranno essere realizzate in 265 giorni.
Il progetto, redatto dalla Soprintendenza ai Beni culturali di Palermo, è finanziato con risorse del Piano Sviluppo e Coesione 2014-202 della Regione Siciliana per complessivi 720mila euro.

La Cavallerizza reale, all’interno del bastione che accoglie i giardini pensili dell’Assemblea regionale siciliana, è attualmente in uso al Comando militare Esercito “Sicilia”, che nel 2020 ha sottoscritto con l’Ars – Fondazione Federico II un accordo per la riqualificazione strutturale ed energetica, la valorizzazione e la fruizione culturale degli ambienti sinora inaccessibili.
Il recupero è finalizzato a consentire la riqualificazione dell’antico maneggio in un monumentale salone per conferenze e consiste nello smantellamento di tutte le strutture che formavano il sistema degli uffici impiantato al suo interno. Il progetto punta a bloccare il degrado della Cavallerizza e renderla funzionale, attraverso la rimozione delle strutture prefabbricate, la ripavimentazione, la spazzolatura, la pulitura e il consolidamento delle pareti, la collocazione di nuovi infissi in legno e degli impianti (elettrico, antincendio, sicurezza, sorveglianza).

Il progetto prevede anche un’indagine archeologica in due ambiti. Nel primo, all’interno dell’area della Cavallerizza, durante gli scavi per la realizzazione del vespaio sotto la nuova pavimentazione, si potrà indagare sulla presenza di antiche strutture difensive in prossimità di Porta Nuova, d’epoca precedente alla sua costruzione; nel secondo, all’esterno, sul Piano del Palazzo Reale si mira a far riemergere l’antico piano pavimentale e in piazza del Parlamento a individuare posizione ed estensione dei due bastioni di Santa Maria davanti alla Torre Pisana e di San Michele davanti alla Torre Greca, che furono rimossi a seguito dei moti del 1848.
“Nella consapevolezza che il patrimonio pubblico appartiene alla comunità – sottolinea l’assessore ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato – con questi interventi si è voluto salvaguardare un ambiente assolutamente semplice e funzionale, esaltandone la fruizione come luogo di lavoro, prerogativa della cosiddetta rigenerazione urbana”.