Quadri miracolosi, ipogei, camminamenti segreti: il festival prosegue nella città etnea, con tanti luoghi aperti soltanto questo fine settimana, come l’Anfiteatro romano e Palazzo Manganelli
di Redazione

C’è la chiesa che custodisce un quadro miracoloso, oppure quella che conserva ancora tracce di un’antica porta e nasconde una suggestiva cripta. Poi ci sono i palazzi nobiliari dove perdersi tra saloni affrescati, e ancora camminamenti segreti, musei, terrazze con vista mozzafiato sulla città e tante altre bellezze da scoprire. Catania torna più bella che mai nel quarto weekend de Le Vie dei Tesori, dal 25 al 27 ottobre, alla luce degli oltre 15mila visitatori che hanno affollato i cinquanta siti aperti nei primi tre fine settimana (qui il programma completo del festival a Catania).

Questo weekend da non perdere le chiese che nascondo storie tutte da raccontare. Come quella di San Giuseppe al Transito, a due passi da Castello Ursino. Sorge dove un tempo svettava uno di torrioni dello stadio romano, poi trasformato nel Medioevo in porta d’accesso alla città, la celebre Porta della Decima, di cui restano ancora tracce sulla fiancata settentrionale dell’edificio. Ma questo weekend potrete scoprire anche la misteriosa cripta che si trova all’interno della chiesa. C’è poi Santa Maria dell’Aiuto, che custodisce al suo interno un quadro ritenuto miracoloso: un’icona di gusto bizantino che raffigura la Madonna col Bambino. C’è poi, in un vano attiguo alla chiesa, anche la Cappella della Madonna di Loreto, una rivisitazione in scala ridotta dell’originale santuario marchigiano.

Ci sono puoi le chiese dove ritrovare le tracce di Sant’Agata, da San Placido, che inglobò i ruderi di quella che era considerata la casa natale della patrona, a Sant’Agata La Vetere, che fu la prima cattedrale di Catania e dove furono conservate le reliquie della santa, fino a Sant’Agata al Carcere, dove tradizione vuole che vi fu rinchiusa sant’Agata durante il martirio (quest’ultima visitabile solo prenotando qui). Ultimo weekend, inoltre, per visitare l’Anfiteatro romano, il “colosseo nero”, come lo chiamano i catanesi, che per imponenza è secondo soltanto all’originale romano. Da non perdere, inoltre, l’Ipogeo romano, aperto soltanto questo weekend, una delle poche tombe monumentali di età romana imperiale che ancora si possono ammirare a Catania

Tra i luoghi presi d’assalto in questa edizione del festival c’è, inoltre, Palazzo Manganelli, che dopo la prima domenica del festival, torna ad aprire soltanto la prossima, 27 ottobre. Approfittatene per ammirare questo gioiello tardobarocco di cui s’innamorò Luchino Visconti, che qui volle girare alcune scene del suo “Gattopardo”. Tra i luoghi e l’esperienze su prenotazione, tornano poi per l’ultimo sabato le visite teatralizzate nella cupola della Badia di Sant’Agata, percorrendo il camminamento segreto delle monache (qui per prenotare) e nello stesso luogo anche la gettonatissima visita con degustazione di vini Planeta (qui per prenotare). Ci sarà l’occasione, poi, per ri-scoprire la laboriosa cucina dell’antico monastero dei Benedettini (qui per prenotare). Per chi invece vuole immergersi nel verde, c’è solo l’imbarazzo della scelta tra l’Herbarium universitario (qui per prenotare) a zonzo tra piante spontanee quasi estinte e lave millenarie; il Parco d’arte creato a San Giovanni La Punta da quella mecenate appassionata e artista lei stessa che fu Elena La Verde (qui per prenotare); o arrivare – per l’ultima volta sabato e domenica – al Parco Paternò del Toscano, a Sant’Agata Li Battiati, speciale giardino roccioso a terrazze, progettato dal paesaggista Ettore Paternò, dove perdersi tra 42 specie diverse di palme (qui per prenotare).

Tra i luoghi su prenotazione non perdete la possibilità di salire all’inaccessibile cantoria e da lì, alla terrazza del monastero di San Giuliano (qui per prenotare); visitare il museo Diocesano arrivando sui camminamenti di Porta Uzeda (qui per prenotare) oppure scendere nelle antiche terme romane sotto piazza Duomo (qui per prenotare); meravigliarsi di fronte ai 78 “falsi” d’autore di Centuripe che il famoso archeologo Guido Libertini volle esporre tra i reperti del Museo di archeologia dell’Università (aperto per soltanto venerdì 25 ottobre, qui per prenotare).
Senza dimenticare che da Palermo partono i Viaggi dei Tesori alla scoperta di Catania (qui per prenotare). Ogni weekend del festival, in compagnia di una guida esperta che conosce tutti i segreti nascosti tra vicoli e piazze, una notte indimenticabile in un palazzo storico, due snack alla scoperta dello street food catanese e una cena da non perdere. Sempre da Palermo, infine, domenica 27 ottobre, ultima occasione per prendere il bus che vi accompagnerà nel capoluogo etneo per rientrare in serata (qui per prenotare).
Per restare aggiornati su tutte le iniziative, visite e appuntamenti, visitare il sito www.leviedeitesori.com. È operativo anche il call center allo 0918420104, tutti i giorni dalle 10 alle 18.