La manifestazione festeggia dieci anni con due giorni di spettacoli che animeranno i vicoli del borgo delle Madonie
di Redazione

Torna il Valdemone Festival, la rassegna delle arti di strada, della musica e del nuovo circo della Sicilia occidentale che quest’anno festeggia i suoi dieci anni di vita. Stanno per sbarcare a Pollina tantissimi artisti provenienti da tutto il mondo per festeggiare insieme agli organizzatori, i residenti e i tanti avventori, il compleanno del festival. Il borgo madonita per due giorni, venerdì 23 e sabato 24 agosto, cambierà volto e diventerà un teatro a cielo aperto con le tante piazze e slarghi che ospiteranno gli spettacoli. La manifestazione si chiude con lo spettacolo della compagnia di punta “Circo Zoé” del sabato sera al Teatro Pietra Rosa, anfiteatro con vista mozzafiato sulle valli scoscese delle Madonie.
Tanti gli artisti nazionali e internazionali che animeranno il paese con spettacoli tutti gratuiti che si susseguiranno dalle 17.30 fino a tarda notte. L’idea del festival nasce con un duplice obiettivo: valorizzare la figura dell’artista di strada e far conoscere ad un pubblico sempre più vasto le incontaminate bellezze e le suggestioni di un territorio ancora sconosciuto e finora non troppo valorizzato come quello di Pollina.
Il festival è organizzato da Mario Barnaba, Quinzio Quiescenti, Virgilio Rattoballi e Stefania Soldano con il sostegno del comune di Pollina. “Quando abbiamo iniziato tutto è partito come una grande festa, – spiega Barnaba – per incontrarci con degli amici in un posto molto bello e fare degli spettacoli. Questa festa a poco a poco è diventata un vero e proprio evento atteso, apprezzato e riconosciuto in tutta Italia e oltre. Siamo contenti dell’evoluzione del festival in questi dieci anni di vita, è cresciuto e siamo cresciuti anche noi. Siamo stanchi ma al tempo stesso molto contenti di questa edizione speciale, non sappiamo cosa ci riserva il futuro, di certo ci rimane la voglia di far crescere ancora questa creatura che è il festival che per noi è come un figlio”.