Tanti i progetti in cantiere nello scalo, che entro quattro anni diventerà più grande, con nuove sale, un albergo, spazi all’aperto e più ristoranti
di Antonio Schembri

Grandi, efficienti e belli. Devono essere così gli aeroporti dei territori che vogliono fare del turismo un corpo portante della propria economia. Sull’onda della generale crescita del traffico aereo internazionale, il Falcone e Borsellino, lo scalo costruito poco più di 60 anni fa nella ventosa fascia a mare di Punta Raisi, a 32 chilometri da Palermo, vive da qualche anno una fase di espansione che entro il 2023 consegnerà all’aviazione civile nazionale un terminal ancora più ampio e migliorato nell’estetica, con un’area esterna fruibile dai passeggeri in attesa del loro volo, ma anche da quelli appena sbarcati e diretti in città.

Perché tra i progetti, al momento solo in fase di ideazione, c’è anche la realizzazione di un piccolo scalo marittimo di connessione con quello di Palermo, per consentire ai turisti di raggiungere rapidamente le navi da crociera, nonché di collegare l’aerostazione direttamente con Ustica e Favignana. I piani più concreti su cui intanto lavora la Gesap, l’ente di gestione dell’aeroporto, saranno un parco naturale, con alberi panchine e servizi di ristorazione lungo la linea costiera antistante il terminal (zona in cui anticamente avrebbe funzionato un porto romano), a questo collegato da un ponte. “Niente di somigliante alle anonime strutture sopraelevate sulle corsie delle autostrade, ma un ponte di alta qualità architettonica, funzionale al far stare bene il passeggero e rappresentativo dell’accoglienza di Palermo – spiega l’amministratore delegato Giovan Battista Scalia – . Entro 4 anni, mediante l’abbattimento e la ricostruzione dei muri verso spazi oggi ancora esterni, la parte coperta dell’aeroporto sarà allargata del 30 per cento e includerà, per esempio, l’area in cui adesso sostano i taxi”.

Ci sarà un’altra nuova sala vip, una nuova area per i controlli di sicurezza e gli spazi destinati alle attività commerciali aumenteranno di oltre il 40 per cento. Più in dettaglio, aggiunge Scalia, “i ristoranti saranno in tutto 17 uno dei questi con la vista panoramica sul mare, mentre gli spazi destinati al retail ospiteranno 19 negozi (oggi se ne contano nove)”. La pianificazione della Gesap include, inoltre, un albergo con 40 camere, da allocare nei pressi del centro direzionale dell’aeroporto. “Tutti questi progetti, – specifica Scalia – hanno già ottenuto le necessarie autorizzazioni, a cominciare dalla valutazione di impatto ambientale e costituiscono la prima tranche di operazioni incluse nel piano quarantennale di investimenti pattuito dalla Gesap con l’Enac, l’ente di gestione del traffico aereo civile, da realizzare entro i prossimi 4 anni. Lo faremo senza alcun aiuto pubblico bensì con un autofinanziamento pari a 90 milioni di euro”. Non è possibile ancora valutare attraverso la grafica la rivoluzionaria riqualificazione degli spazi esterni dell’aerostazione: “Riguardo al ponte entro il 2022 indiremo un concorso di idee aperto anche a grandi studi internazionali di architettura. Lo scopo è costruire una struttura simbolica, che capace di rappresentare l’accoglienza della città”.

Sull’idea del piccolo scalo marittimo davanti all’aeroporto – fanno sapere alla Gesap – c’è comunque un’interlocuzione già in atto sia con la Port Authority della Sicilia occidentale sia con altri players che gestiscono i flussi turistici. I risultati degli ultimi due anni indicano netti incrementi di traffico per l’aeroporto palermitano: un aumento del 15 per cento nel 2018 e del 6 cento l’anno scorso. “Risultati derivati essenzialmente dall’aumento dei voli internazionali su Palermo (il 17 in più nel 2019 e circa il 30 per cento in più nel 2018) – specifica Scalia – . Flussi in prevalenza di turisti che arrivano per scoprire la Sicilia e entrare nel circuito turistico di Palermo, oggi più accogliente, e in quello arabo-normanno che unisce il capoluogo siciliano a Cefalù”.
Con poco più di 7 milioni di passeggeri, lo scalo di Punta Raisi è piazzato oggi al nono posto nella graduatoria degli aeroporti più trafficati d’Italia. Il traffico dei voli nazionali del 2019 ha fatto totalizzare per Palermo oltre 5 milioni di viaggiatori, dato che corrisponde a un incremento del 2,3 per cento. Il numero dei passeggeri internazionali ha rappresentato un boom: poco sotto i due milioni, con circa 300mila viaggiatori in più rispetto al 2018 e un incremento del 15,50 per cento. Ryanair, Alitalia, Volotea, EasyJet Group e Vueling si confermano nell’ordine come le prime cinque compagnie per volume di traffico su Palermo.

C’è attesa, adesso, per l’arrivo di un’altra grossa aerolinea: la United Airlines, quarta compagnia aerea del mondo per numero di passeggeri. Dal 21 maggio la compagnia statunitense opererà il nuovo volo giornaliero Palermo – New York, a bordo dei Boeing 767-300, versione allungata degli storici aeromobili. Hub di riferimento negli Stati Uniti sarà quello di Newark, nel New Jersey. “Oltre a favorire spostamenti più comodi dei siciliani verso il Nord America – conclude Scalia – questo vettore sarà strategico per la movimentazione di turisti americani intenzionati a scoprire le attrattive della Sicilia occidentale e quindi a spendere soldi tra alberghi, musei, parchi archeologici e ristoranti del territorio”.