Video di Rosaura Bonfardino
Una comunità che ritrova se stessa da oltre 350 anni, trasformando e scantinati e magazzini in laboratori creativi e luoghi di condivisione. Un piccolo miracolo che si ripete a San Biagio Platani, la città degli Archi di Pasqua o di Pane, esempio unico di arte popolare collettiva in Sicilia. Fino al 14 maggio, c’è tempo per ammirare le monumentali architetture effimere costruite dai sanbiagesi lungo il corso Umberto e svelate il giorno di Pasqua, dopo tre anni di fermo a causa della pandemia. Un evento che ha già richiamato oltre 40mila visitatori in queste settimane.

Le colossali opere sono realizzate nelle settimane che precedono la domenica di Pasqua dai componenti delle due confraternite, quella tra Madunnara e Signurara, devoti rispettivamente alla Madonna e al Risorto. Tutto è rigorosamente realizzato con prodotti della natura, dall’intreccio di salici e canne ai mosaici di legumi e cereali. Porte, fontane, volte e cupole decorate a mosaico e ancora ninfe, lampadari di collane di mais e cereali, pendono dall’alto incantando le centinaia di visitatori che per l’occasione si riversano in strada. Ma il vero protagonista dei decori è il pane dalle forme più curiose, trasformato in un portale dagli intarsi dorati, oppure in fonti battesimali, quadri religiosi, fiori, piccoli nidi di uccelli e persino alberi, opera della maestria e dell’inventiva degli abitanti del paese.

Siamo entrati nei magazzini durante la realizzazione di queste opere d’arte collettive, incontrando i sanbiagesi all’opera. Un rito di comunità che coinvolge tutte le generazioni, dai bambini agli anziani. Ci sono i ragazzini che infilano chicchi di mais in lunghe collane che decorano i lampadari, oppure le ragazze che cuciono fiori di carta cerata; le donne che impastano e plasmano il pane, dando le forme più disparate. Uomini che piegano il ferro e lo ricoprono di canne.

Ma da quest’anno, per la prima volta, la manifestazione costruisce e si connette a interventi di promozione e sviluppo locale di ampio respiro. Grazie alla rassegna Archi d’Estate, la manifestazione assumerà nuove forme mantenendo un legame con la tradizione. Sono tante le iniziative in programma: tra le progettualità da sviluppare entro il 2025 c’è l’introduzione di nuovi strumenti innovativi per la fruizione del Museo degli Archi di Pasqua, il concorso internazionale di architettura Ephimeral dedicato ad architetti, designer, studenti e ingegneri, incentrato sulla progettazione e realizzazione di padiglioni di architettura effimera che possano incarnare in chiave contemporanea gli Archi di Pasqua.

E ancora, la realizzazione di un centro di documentazione del patrimonio culturale immateriale del territorio, la rifunzionalizzazione della biblioteca comunale, chiusa da 10 anni, e che adesso accoglierà anche uno spazio coworking, e la realizzazione di spazi per servizi socio-culturali ricreativi nei locali dell’anfiteatro del comune con l’attivazione di laboratori musicali e teatrali.