Mestieri da tutelare: nasce il museo del lattoniere

A Chiaramonte Gulfi inaugurato uno spazio espositivo, sede di laboratori con docenti e studenti, dedicato allo storico stagnaio Rosario Bentivegna

di Redazione

Un mestiere antico che rischia di sparire si consegna nelle mani delle nuove generazioni. L’arte della lattoneria, ovvero la lavorazione di lamiere metalliche da trasformare in oggetti per usi più disparati, ha adesso il suo museo. Si trova a Chiaramonte Gulfi, borgo del Ragusano, ed è stato inaugurato pochi giorni fa dall’amministrazione comunale. Si tratta di un laboratorio-museo dedicato alla figura del lattoniere, o stagnaio, e si va ad aggiungere agli altri dieci dieci musei che sono stati realizzati nel Comune ibleo negli ultimi anni. L’iniziativa fa parte del progetto “Botteghe dei mestieri”, promosso dall’amministrazione comunale e presentato al Teatro Sciascia prima dell’inaugurazione del museo.

La presentazione del progetto “Botteghe dei mestieri” (foto da Facebook)

Il museo si trova nell’antico quartiere San Giovanni, vicino all’Arco dell’Annunziata, ed è dedicato a Rosario Bentivegna, storico lattoniere siciliano, nato nel 1922, che possedeva una piccola bottega nella cittadina, in via Corallo. Lo spazio, che nasce grazie al sostegno del geometra Nannino Pulichino, benefattore e amante della città che ne ha finanziato l’allestimento, raccoglie una straordinaria collezione di piccoli e grandi oggetti d’arte lavorati artigianalmente da Bentivegna e donati dalla sorella Angelina.

Oggetti esposti nel museo (foto da Facebook)

Una collezione di piccoli e grandi oggetti d’arte che adesso diventano focus centrale dell’esposizione all’interno del laboratorio-museo che verrà animato settimanalmente dai docenti del liceo artistico Carducci di Comiso pronti a coinvolgere i ragazzi della terza media dell’istituto Serafino Amabile Guastella di Chiaramonte Gulfi per la fase di orientamento scolastico in vista della scelta di un indirizzo professionalizzante. A curare la progettazione e l’allestimento è stato Raffaele Catania, con la supervisione di Iano Catania, mentre l’ingegnere Giovanni Ravalli ha contribuito all’individuazione del sito e della logistica.

Sebastiano Gurrieri (foto da Facebook)

“Un piccolo museo che non sarà statico ma vivo grazie al coinvolgimento dei giovani – spiega il sindaco Sebastiano Gurrieri – . Un progetto che fa parte del nostro programma elettorale e che ha diverse finalità, sia quella culturale che sociale. Non a caso nasce in un quartiere centrale del nostro Comune che sarà oggetto di riqualificazione anche attraverso il nuovo piano regolatore generale che è in dirittura d’arrivo. Un’operazione complessiva che guarda al culto della bellezza che non è il nostalgico ricordo delle cose passate ma la consapevolezza che solo difendendo le nostre tradizioni e il patrimonio che ne è derivato, potremo trovare nuove energie per il futuro. Con questo nuovo laboratorio-museo – conclude il primo cittadino – stiamo riportando l’arte nel cuore della città e con l’apertura di questo giacimento culturale, abbiamo rafforzato ed arricchito l’identità estetica e civile di Chiaramonte Gulfi”.

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