Monete, sigilli e medaglie del Salinas rivivranno in digitale

Presentato il progetto di digitalizzazione della collezione numismatica custodita nei depositi del museo archeologico di Palermo. Un patrimonio che, oltre al nucleo greco, comprende pezzi islamici, bizantini e normanni

di Guido Fiorito

La collezione numismatica del museo archeologico Salinas di Palermo, la più importante della Sicilia con quella di Siracusa, sarà presto fruibile sul web. Si tratta di decine di migliaia tra monete, sigilli e medaglie preziosissime che non fanno parte dell’attuale allestimento museale. “Antonio Salinas – spiega la direttrice Caterina Greco – era un grande numismatico e aveva regalato la sua collezione allo Stato nello stesso giorno in cui il museo, il più antico della Sicilia, era stato aperto con lui nominato direttore.  Concepiva l’archeologia in modo moderno, senza steccati disciplinari, aperta a tutte le epoche, non solo quella classica”.

Un momento del convegno

Nella collezione del museo, infatti, a parte l’eccezionale nucleo antico, tra cui le magnifiche tetradracme di Siracusa, vi sono monete di epoca islamica, bizantina, normanna fino ai coni borbonici. Una raccolta in cui sono confluite non solo la collezione Salinas, ma anche quella della Regia università, del barone terminano Tommaso Gandolfo, dell’abbazia di San Martino, la collezione islamica del museo dei gesuiti. A tutto ciò nel tempo si sono aggiunte le monete ritrovate negli scavi archeologici nella Sicilia centro-occidentale. Da settant’anni anni lasciate nei depositi, le monete sono state, comunque, oggetto di restauri e sono state inserite in moderni contenitori più adatti alla conservazione rispetto ai precedenti di legno.

L’assessore Elvira Amata al Salinas

Il progetto “Nummi digitali”, presentato oggi, in sinergia tra Museo, Università di Palermo e il partner privato Webgenesys, permetterà di digitalizzare questo patrimonio e di metterlo a disposizione di tutti, semplici appassionati e ricercatori di tutto il mondo, sul web. “Il binomio pubblico e privato nell’ambito dei beni culturali – afferma l’assessore regionale Elvira Amata – è una sinergia assolutamente necessaria che contribuisce a valorizzare il nostro imponente patrimonio”. Altri progetti informatici legati al museo sono stati annunciati da Calogero Franco Fazio, direttore del dipartimento dei Beni culturali della Regione. Riguardano i rapporti tra Sicilia greca e Magna Grecia, Museo City e Gioco-museo per i bambini.

Monete della collezione

“Il medagliere – dice Chiara Portale, che insegna archeologia classica all’Università di Palermo – non è stato finora reso fruibile per ragioni di sicurezza e perché bisogna di un allestimento complicato. L’informatica può fare grandi cose per l’archeologia, per esempio ricostruzioni virtuali con modelli in 3D che fanno conoscere come fossero realmente i monumenti antichi. La banca dati e il front end sono già pronti; restano da ottimizzare le ultime funzioni, quindi il sistema sarà accessibile in tempi brevissimi”.

Una delle monete del medagliere

Ogni moneta sarà accompagnata da una scheda. “Non solo – spiega Lavinia Sole, curatrice scientifica del progetto – . La visualizzazione è in alta risoluzione per cogliere bene i dettagli, e, cliccando su alcuni punti dell’immagine, si aprono degli ipertesti”. Ciò permette di approfondire alcuni aspetti, come il significato dell’icona raffigurata, l’autore, miti e storie collegate. In alcuni casi si aprono brevi video. “La numismanica unisce antico e moderno – sostiene Michele Cometa, direttore del Dipartimento Culture dell’Università di Palermo – perché costituisce una forma di comunicazione. Digitalizzare queste monete contribuisce a non fare morire una disciplina che in Sicilia ha radici antiche. Per esempio Goethe durante la sua visita a Palermo fu colpito dalla collezione del principe di Torremuzza”.

“Non esiste tradizione che non comporti uno sforzo di innovazione – conclude la direttrice Greco -. Non dobbiamo solo conservare ma tramandare il nostro patrimonio e i suoi valori nel futuro”. La collezione del Salinas sarà inserita anche nel repertorio dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione dove, nella sezione numismatica, la Sicilia è attualmente assente.

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