Un rudere a cielo aperto ma di un fascino straordinario è tutto ciò che resta della chiesa di Sant’Ignazio dei Gesuiti, a Mazara del Vallo, costruita tra il 1701 ed il 1714, di cui sopravvive la facciata barocca realizzata nel 1740 in pietra da intaglio e parte dell’interno. Nel 1927 crollò la grande volta ovoidale a causa di un dissesto strutturale e da allora la chiesa è priva di copertura, nell’ultimo trentennio della sua esistenza funse da Cattedrale poi fu chiusa al culto e trasformata in deposito e vivaio comunale; le sopravvissero per un decennio i due campanili gemelli demoliti dopo il crollo della copertura.
Sul ricco portale d’ingresso, è ancora visibile il busto di sant’Ignazio opera dello scultore Ignazio Marabitti, racchiuso in un fregio. A pianta ellittica, doveva essere splendida ed elegante, a progettarla era stato probabilmente il gesuita Angelo Italia coadiuvato da Giacomo Napoli, insieme progettarono anche il Collegio della Compagnia di Gesù, al quale Sant’Ignazio si collegava con un passaggio vicino all’altare.