Ville nobiliari, musei gioiello, chiese nascoste e case d’artista. Oltre a due “battesimi” a pelo d’acqua. Tutto in piena sicurezza
di Redazione

Ci sono i palazzi che raccontano le nobili famiglie che li hanno abitati, la chiesa con gli affreschi del giovane Guttuso, due musei-gioiello e persino un’inedita, e del tutto inattesa, casa d’artista. Per la prima volta Le Vie dei Tesori arriva a Bagheria, e aggiunge un ulteriore capitolo al suo “racconto” iniziato quattordici edizioni fa; e che, mai come quest’anno, parte dalla ferma convinzione che è necessario “rinascere dalla bellezza” dei luoghi. Il Festival – sostenuto da Unicredit e, a Bagheria, dal Comune – per questo debutto nella “città delle ville” apre dieci siti dove si entrerà dal prossimo weekend, sabato 12 e domenica 13 settembre, e per gli altri due fine settimana successivi fino al 27 settembre, preferibilmente su prenotazione e con numeri contingentati, nel pieno rispetto delle norme anticovid (qui vi spieghiamo come partecipare).

“Un’occasione importante per Bagheria: perché sin dal primo momento dell’insediamento della giunta, abbiamo puntato sui beni monumentali e sul turismo – spiega il sindaco Filippo Tripoli – . Chi è proprietario di villa private ha sempre sottolineato la mancanza di attenzione istituzionale: questa è la prova che invece ci si deve credere e investire”. “Il 65 per cento di chi ha visitato Bagheria, l’ha apprezzata: speriamo che la partecipazione al festival, possa far salire questa percentuale: quest’anno si punta sul turismo di prossimità, ma stiamo avviando un percorso e lo dobbiamo fare con consapevolezza”, interviene l’assessore al Turismo Brigida Alaimo. “Le Vie dei Tesori nasce 14 anni fa all’Università con l’idea di portare la cultura fuori dall’accademia, ma senza perdere autorevolezza – interviene Laura Anello, presidente dell’associazione Le Vie dei Tesori Onlus – da allora è cresciuta e ha trasformato la Sicilia in un unico museo diffuso. Quest’anno lanciamo anche una campagna per finanziare progetti sul territorio, restauri e borse di studio per giovani che vogliono investire sulla loro terra: 1 euro aggiunto ai coupon per aiutare la bellezza”. Un progetto sposato con entusiasmo dall’amministrazione comunale di Bagheria, come sottolinea il vicesindaco e assessore alla Cultura, Daniele Nicola Vella. Main sponsor quest’anno sarà UniCredit, “da sempre stata vicina a progetti di riscoperta sul territorio, perché rispecchia le scelte della banca” sottolinea Nello Domino dell’Area manager di Palermo Provincia Est.

Scoprire Bagheria vuol dire cercare le tracce degli Alliata, dei Valguarnera, dei Branciforti, dei Gravina, dei principi di Cattolica, e mischiarle ai saluti vittoriosi dei primissimi circoli comunisti che sfidavano la Dc. È la città dei salotti culturali dove crebbe Guttuso; del cinema di Tornatore, delle ville che facevano a gara con quelle della palermitana Piana dei Colli (qui per scoprire i dieci siti e prenotare le visite). La visita non può che partire dalle residenze nobiliari dove il tempo si è fermato. E dunque, Palazzo Butera, buen retiro del principe di Pietraperzia deluso dalla politica: studi recenti ne faranno scoprire tratti inediti; Palazzo Villarosa, disegnato dal Marvuglia, per un periodo abitazione del pittore bagherese Nino Garajo; Villa Ramacca, edificata dal principe Bernardo Gravina, a cui si accede percorrendo un lungo viale di piante esotiche.

Di Villa San Cataldo resta invece soltanto il prezioso e romantico giardino all’italiana. Ma si potrà anche scoprire l’ultimo pittore di “masciddara”: Michele Ducato ha come “amici” Angelica e il paggio Medoro oppure Astolfo che cerca sulla luna il senno di Orlando, oltre a santi e cavalieri, saracini e crociati, nati dalla sua mano artigiana. Di musei ci sarà solo l’imbarazzo della scelta: ovviamente si parte dalla collezione di Villa Cattolica, un’immersione nell’universo di Guttuso, ma il Festival porterà anche nella chiesetta di Aspra dove, da giovane pittore “comunista”, consegnò alla Storia i visi dei pescatori, e per questo vide i suoi affreschi “cancellati” per decenni.

Poi apriranno le porte due piccoli tesori, due musei gioiello nati dall’inventiva di privati appassionati: al Museo dell’Acciuga si racconta il mondo “povero” della pesca e della salagione; al Museo del Giocattolo ci si perderà tra bambole in pannolenci, pupattole in biscuit, carrozzine in alpacca. Si chiude con Oasi Blu, un’inattesa casa d’artista, una wunderkammer sorprendente tra cappelle votive, altari ai viaggiatori illustri, memorabilia raccolte da un ex ferroviere prestato all’arte. Sarà invece la borgata marinara di Santa Flavia ad offrire due “esperienze” ai visitatori de Le Vie dei Tesori: si potrà partire da Porticello per navigare in barca a vela lungo la costa fino al borgo di Sant’Elia (qui per prenotare); o addirittura tentare un’immersione assistiti da un sub esperto (qui per prenotare). I luoghi saranno visitabili a piccoli gruppi, con numeri diversi a seconda di ciascuno spazio e delle caratteristiche dei siti. È stata istituita ovunque la prenotazione online, che non è obbligatoria ma caldamente consigliata: basterà acquisire il coupon su www.leviedeitesori.com o a Bagheria all’info point allestito a Villa Cattolica – Museo Guttuso.

La 14esima edizione de Le Vie dei Tesori durerà nove settimane, divise essenzialmente in due tronconi: il primo si apre sabato 12 settembre e durerà tre settimane, fino al 27 settembre: con Bagheria, in contemporanea apriranno le porte Trapani, Marsala, Mazara del Vallo – visitabili con coupon validi nelle tre città – ; ritorneranno per la quarta volta Messina e a Caltanissetta, farà il bis Sambuca, e, soltanto nell’ultimo weekend (26-27 settembre), riecco anche il borgo di Naro. Dal 3 ottobre, la seconda tranche: toccherà alla sontuosa Catania scolpita nella lava, all’elegante Ragusa e alle (diversamente) barocche Scicli e Noto; ritornerà Sciacca e debutterà Monreale che partirà addirittura dal 10 ottobre, dopo l’ammiraglia, Palermo, dove il Festival durerà sei weekend, fino all’8 novembre (qui tutto sul Festival).

Quest’anno, accanto alle visite, alle passeggiate e alle esperienze si aggiunge un altro tassello nell’offerta del Festival: i tour organizzati in collaborazione con Insider Sicily, il tour operator che fa scoprire un’isola autentica, fuori dalle consuete rotte turistiche (scopritelo qui). “Mezza giornata con noi”, per vivere il Festival in libertà con otto ingressi e un pranzo o cena tipico (con prenotazione dei luoghi garantita dall’organizzazione) e “Un weekend con noi”, un finesettimana in tutte le città del Festival per scoprire tesori dell’arte e del palato. Tornano, poi i viaggi in pullman da Palermo nelle altre città del Festival, in collaborazione con Labisi, vettore ufficiale della manifestazione. Si potranno raggiungere in bus partendo la mattina e rientrando in serata, Caltanissetta e Trapani (13 settembre); Marsala e Messina (20 settembre); Mazara del Vallo, Naro e Sambuca (27 settembre). Qui trovate tutte le destinazioni.
Per tutte le informazioni e per prenotare i coupon sul Festival visitare il sito www.leviedeitesori.com. È attivo, inoltre, il centro informazioni del Festival al numero 0918420000, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, compresi il sabato e la domenica.