Le Vie dei Tesori alle battute finali, il meglio dell’ultimo weekend

Una chiusura col botto quella della dodicesima edizione del festival, che nelle scorse settimane ha toccato quota 220mila visitatori e si accinge a battere ogni record. Ecco cosa non perdere a Palermo

di Redazione

Palermo saluta Le Vie dei Tesori con un fine settimana ricchissimo di appuntamenti. Tutto pronto per il quinto e ultimo weekend del festival. Una chiusura col botto quella della dodicesima edizione della manifestazione che nelle scorse settimane ha toccato quota 220mila visitatori e si accinge a battere ogni record.

Dagli affreschi dimenticati dell’Abatellis ai salotti sontuosi di Palazzo Mirto, dai sollazzi normanni alla roccaforte difensiva voluta dagli arabi. E ancora, l’ex aeroporto militare di Boccadifalco che apre in notturna (qui per saperne di più), le piccole chiese che raccontano storie di millenni, fino allo spettacolo di Luca Vullo, regista e performer che “maneggia” la lingua dei siciliani (qui per saperne di più) E le passeggiate degli esperti, che salgono a Monte Pellegrino e o cercano le rovine dei bombardamenti.

Partendo dai musei e siti istituzionali dove domenica (4 novembre) si potrà scegliere tra l’ingresso gratuito (come ogni prima domenica del mese, dalle 10 alle 13) e la visita guidata proposta dal Festival. Da Palazzo Abatellis dove verranno raccontati gli affreschi dimenticati che arrivano da Palazzo Sclafani, e i cicli aggiunti nel 1634 da Pietro Novelli, esposti nella (di solito chiusa alle visite) stanza della direzione. La mano del Novelli si ritrova anche nell’enorme affresco dell’ex ospedale Fatebenefratelli, che per Le Vie dei Tesori apre anch’esso soltanto la domenica.

Da Palazzo Abatellis a Palazzo Mirto è un passo, ma sontuoso: perché il secondo, (aperto domenica dalle 10 alle 13, turni di visite guidate ogni 40 minuti) è un museo di se stesso e della famiglia Filangeri. Arredi settecenteschi, porcellane, salotti, e un segreto “girevole” che vi spiegheranno sul posto nel corso di una particolarissima “visita in tre tappe”: dopo un’introduzione all’ingresso, la visita salirà a primo piano per scoprire il particolarissimo organo di Beyer – un organo a cilindro del XIX secolo, costruito dal viennese Anton Beyer, “meccanico di corte” del Regno delle due Sicilie, considerato un po’ l’antenato del juke-box  – raccontato dall’artigiano e restauratore di strumenti antichi, Ugo Casiglia. Seconda tappa davanti al prezioso salottino restaurato due anni fa da Le Vie dei Tesori, su votazione on line dei visitatori: lo racconterà Ginevra Lo Sciuto, restauratrice della cooperativa Properart. La visita si chiuderà con il restauratore Marco Di Bella che mostrerà anche alcuni modelli e volumi originali della “biblioteca Hackert”.

Opportunità di visite dedicate anche per la Zisa e la Cuba, autentici sollazzi dei sovrani normanni nel cuore del “Genoardo”; ma anche per San Giovanni degli Eremiti e per il Castello a Mare, voluto dagli arabi e conservato nei secoli; quando si pensò di abbatterlo, nel 1923 si sollevò un’intera città e dovettero desistere. Da non perdere il Museo archeologico Salinas (aperto fino alle 17,30) che conserva la Pietra di Palermo con l’elenco dei 15 faraoni, a cui fanno la guardia inossidabili tartarughe acquatiche (possibile un brunch/break al Cafè Culture del museo) e le sculture “antiche” di un russo contemporaneo come Evgenij Antufiev, visitabili solo fino a questa domenica. Infine, il museo d’arte contemporanea Riso che ospita anche un’antologica su Croce Taravella e alcune installazioni della “Foresta urbana” che si scopre en plein air a piazza Bologni.

E visto che di musei si tratta, non perdiamo l’occasione per segnalarvi sia le belle collezioni archeologica, numismatica e figulina della Fondazione Branciforte, dove, fino a domenica, fa parte del percorso di visita anche il bellissimo salone della biblioteca, affrescato dal Moncada; e i depositi della Gam, che conservano un numero di dipinti e tele quasi pari a quello normalmente esposto, e di sicuro di analoga importanza. Si visitano su prenotazione, www.leviedeitesori.it, sabato dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 17.30 e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30.

Restano chiusi, rispetto al programma, la cappella dei Falegnami, la chiesa degli Agonizzanti, gli oratori di Santa Maria La Savona e di Santa Maria del Sabato, il Miqveh e palazzo Comitini, biblioteca di Casa Professa e le catacombe di San Michele Arcangelo. Sold out, l’Ucciardone, l’Hotel Borsa e le sorgenti del Gabriele. Anticipata la chiusura alle 16,30 (dopo l’avvio dell’ora legale) al Castello della Cuba, Castello di Maredolce, Castello a Mare, Giardino della Concordia, giardino di Villa Napoli, chiesa della Pinta  e chiesa dei Tre Re, oratorio dei santi Pietro e Paolo; alla Fossa della Garofala, al  giardino di Villa Tasca (su prenotazione), a Villa Lanterna Gravina e grotta dell’acquasanta, e alle camere dello scirocco di Volpe Astuta e Villa Naselli.

Su prenotazione, sono aperti Palazzo Utveggio e, solo domenica, lo Stand Florio. Chiuso al festival, Palazzo Bonocore che da sabato ospita la mostra su Modigliani; è aperto invece Palazzo Sant’Elia dove, invece, è in corso l’esposizione sui cento capolavori dalle residenze imperiali russe: chi entra con i coupon de le Vie dei Tesori, otterrà un biglietto ridotto per l’esposizione, oltre a visitare il salone di Diana con l’installazione di Michelangelo Pistoletto. Aperta anche Villa Zito dove si visita gratuitamente la mostra sul patrimonio Unesco.

C’è poi l’Itinerario Contemporaneo, curato da Paola Nicita, che si arricchisce ancora con una sorpresa dell’ultimo minuto: si aggiunge infatti al percorso (in via Mogia 9) il laboratorio/Museo del Disegno di Nicolò D’Alessandro che condurrà personalmente la visita alla sua collezione, sempre viva e aperta, tra sue opere, contributi di “colleghi”, libri d’arte e chiacchiere. Dalle 18 alle 22, stessi orari di Minimum Studio dove è esposta una mostra di libri d’arte che raccontano “I Never Promised You a Rose Garden. Archipelago”, collettiva che racchiude installazioni, testi e opere di Ange Leccia,  Brian Kuan Woo, Dora García, Jean-Philippe Toussaint, Joanne McNeil, Jocelyn Allen, Leah Clements; Lee Mckinnon; Minna Pöllänen. A cura di Magali Avezou e archipelago project; poi i tre piani più il sotterraneo di Palazzo Oneto di Sperlinga, con i giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti, e le opere degli ospiti della Casa Terapeutica assistita (CTA) Karol che si occupa di pazienti psichiatrici, oltre all’opera di Cesare Massimo dedicata alla bella antenata Eufrosina, baronessa di Miserendino, protagonista di una delle storie d’amore e sangue più belle del periodo barocco. Casa Spazio accoglie le proposte dei colleghi marchigiani di Casa Sponge e Le Mosche continua nelle sue “indagini”. I Magazzini di Tessuti Parlato con un progetto  di Isabella Ducrot saranno invece aperti venerdì e sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19.

Nel corso dell’ultimo weekend, poi, sarà messa online la guida delle botteghe storiche (ve ne abbiamo parlato qui). Sarti, ceramisti, cesellatori, tabaccai, erboristi, panifici, pupari, rivenditori di artigiani del cuoio, del tessuto, della carta, cioccolatieri, pupari, ultime osterie e gelaterie familiari: sono il patrimonio commerciale e artigianale, fattivo e senza tempo, di Palermo. Una ricchezza che si affianca a monumenti e siti, né più né meno, e come tale, verrà raccontata tramite lo storytelling che è il marchio de Le Vie dei Tesori. Che ha composto una guida cartacea e on line – affidandosi a un comitato di giornalisti innamorati della propria città – che esprime profondamente l’identità della città, e la rende diversa dalle altre. La guida sarà on line sul sito: chiunque potrà costruirsi il proprio itinerario, cercando la bottega nascosta accanto al museo, il laboratorio artigianale ai piedi di un antico palazzo. Con sorprese e particolarità da scoprire in loco, visto che gli artigiani saranno pronti a chiacchierare, raccontare, mostrare i laboratori.

Passandro alle passeggiate, c’è la Palermo laboriosa delle officine Ducrot, quella popolare dei mercanti dell’antica Loggia, quella naturalistica che era riserva di caccia reale e quella devastata dai bombardamenti del 1943. Le passeggiate de Le Vie dei Tesori si affidano spesso alla memoria di chi le guida, veri esperti che mantengono la promessa di far scoprire aneddoti poco conosciuti, storie perdute e angoli dimenticati. Sabato e domenica, le ultime passeggiate condurranno agli ex Cantieri Ducrot, “protetti” dal Basile; oppure, in notturna, si capirà chi è stato il detective italoamericano Joe Petrosino, ucciso in piazza Marina nel 1909. Da piazza Garraffello, si snoderà invece un percorso che entra nel cuore dell’antica Loggia dei mercanti; mentre salendo a Montepellegrino si scoprirà il Gorgo, il laghetto famoso perché abitato da insetti rari che hanno suscitato l’interesse degli entomologi di tutto il mondo. Le passeggiate sono solo su prenotazione sul sito www.leviedeitesori.it

Infine, gli ultimi laboratori per i bambini: sono cinque i luoghi – chiesa dell’Origlione, Palazzo Asmundo, Teatro Biondo, Archivio comunale ed ex Mulino di Sant’Antonino – dove le visite sono calibrate per grandi e piccini. In collaborazione con Babyplanner.it. Nelle piazze Castelnuovo, Marina, Bellini e Verdi, ci sono i quattro gazebo dove i bambini possono partecipare a laboratori su Teatro dei Pupi, palazzi del ‘700, la scuola dei Serpotta e le maioliche.

Per informazioni telefonare allo 091842104, tutti i giorni dalle 10 alle 18.

Una chiusura col botto quella della dodicesima edizione del festival, che nelle scorse settimane ha toccato quota 220mila visitatori e si accinge a battere ogni record. Ecco cosa non perdere a Palermo

di Redazione

Palermo saluta Le Vie dei Tesori con un fine settimana ricchissimo di appuntamenti. Tutto pronto per il quinto e ultimo weekend del festival. Una chiusura col botto quella della dodicesima edizione della manifestazione che nelle scorse settimane ha toccato quota 220mila visitatori e si accinge a battere ogni record.

Dagli affreschi dimenticati dell’Abatellis ai salotti sontuosi di Palazzo Mirto, dai sollazzi normanni alla roccaforte difensiva voluta dagli arabi. E ancora, l’ex aeroporto militare di Boccadifalco che apre in notturna (qui per saperne di più), le piccole chiese che raccontano storie di millenni, fino allo spettacolo di Luca Vullo, regista e performer che “maneggia” la lingua dei siciliani (qui per saperne di più) E le passeggiate degli esperti, che salgono a Monte Pellegrino e o cercano le rovine dei bombardamenti.

Partendo dai musei e siti istituzionali dove domenica (4 novembre) si potrà scegliere tra l’ingresso gratuito (come ogni prima domenica del mese, dalle 10 alle 13) e la visita guidata proposta dal Festival. Da Palazzo Abatellis dove verranno raccontati gli affreschi dimenticati che arrivano da Palazzo Sclafani, e i cicli aggiunti nel 1634 da Pietro Novelli, esposti nella (di solito chiusa alle visite) stanza della direzione. La mano del Novelli si ritrova anche nell’enorme affresco dell’ex ospedale Fatebenefratelli, che per Le Vie dei Tesori apre anch’esso soltanto la domenica.

Da Palazzo Abatellis a Palazzo Mirto è un passo, ma sontuoso: perché il secondo, (aperto domenica dalle 10 alle 13, turni di visite guidate ogni 40 minuti) è un museo di se stesso e della famiglia Filangeri. Arredi settecenteschi, porcellane, salotti, e un segreto “girevole” che vi spiegheranno sul posto nel corso di una particolarissima “visita in tre tappe”: dopo un’introduzione all’ingresso, la visita salirà a primo piano per scoprire il particolarissimo organo di Beyer – un organo a cilindro del XIX secolo, costruito dal viennese Anton Beyer, “meccanico di corte” del Regno delle due Sicilie, considerato un po’ l’antenato del juke-box  – raccontato dall’artigiano e restauratore di strumenti antichi, Ugo Casiglia. Seconda tappa davanti al prezioso salottino restaurato due anni fa da Le Vie dei Tesori, su votazione on line dei visitatori: lo racconterà Ginevra Lo Sciuto, restauratrice della cooperativa Properart. La visita si chiuderà con il restauratore Marco Di Bella che mostrerà anche alcuni modelli e volumi originali della “biblioteca Hackert”.

Opportunità di visite dedicate anche per la Zisa e la Cuba, autentici sollazzi dei sovrani normanni nel cuore del “Genoardo”; ma anche per San Giovanni degli Eremiti e per il Castello a Mare, voluto dagli arabi e conservato nei secoli; quando si pensò di abbatterlo, nel 1923 si sollevò un’intera città e dovettero desistere. Da non perdere il Museo archeologico Salinas (aperto fino alle 17,30) che conserva la Pietra di Palermo con l’elenco dei 15 faraoni, a cui fanno la guardia inossidabili tartarughe acquatiche (possibile un brunch/break al Cafè Culture del museo) e le sculture “antiche” di un russo contemporaneo come Evgenij Antufiev, visitabili solo fino a questa domenica. Infine, il museo d’arte contemporanea Riso che ospita anche un’antologica su Croce Taravella e alcune installazioni della “Foresta urbana” che si scopre en plein air a piazza Bologni.

E visto che di musei si tratta, non perdiamo l’occasione per segnalarvi sia le belle collezioni archeologica, numismatica e figulina della Fondazione Branciforte, dove, fino a domenica, fa parte del percorso di visita anche il bellissimo salone della biblioteca, affrescato dal Moncada; e i depositi della Gam, che conservano un numero di dipinti e tele quasi pari a quello normalmente esposto, e di sicuro di analoga importanza. Si visitano su prenotazione, www.leviedeitesori.it, sabato dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 17.30 e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30.

Restano chiusi, rispetto al programma, la cappella dei Falegnami, la chiesa degli Agonizzanti, gli oratori di Santa Maria La Savona e di Santa Maria del Sabato, il Miqveh e palazzo Comitini, biblioteca di Casa Professa e le catacombe di San Michele Arcangelo. Sold out, l’Ucciardone, l’Hotel Borsa e le sorgenti del Gabriele. Anticipata la chiusura alle 16,30 (dopo l’avvio dell’ora legale) al Castello della Cuba, Castello di Maredolce, Castello a Mare, Giardino della Concordia, giardino di Villa Napoli, chiesa della Pinta  e chiesa dei Tre Re, oratorio dei santi Pietro e Paolo; alla Fossa della Garofala, al  giardino di Villa Tasca (su prenotazione), a Villa Lanterna Gravina e grotta dell’acquasanta, e alle camere dello scirocco di Volpe Astuta e Villa Naselli.

Su prenotazione, sono aperti Palazzo Utveggio e, solo domenica, lo Stand Florio. Chiuso al festival, Palazzo Bonocore che da sabato ospita la mostra su Modigliani; è aperto invece Palazzo Sant’Elia dove, invece, è in corso l’esposizione sui cento capolavori dalle residenze imperiali russe: chi entra con i coupon de le Vie dei Tesori, otterrà un biglietto ridotto per l’esposizione, oltre a visitare il salone di Diana con l’installazione di Michelangelo Pistoletto. Aperta anche Villa Zito dove si visita gratuitamente la mostra sul patrimonio Unesco.

C’è poi l’Itinerario Contemporaneo, curato da Paola Nicita, che si arricchisce ancora con una sorpresa dell’ultimo minuto: si aggiunge infatti al percorso (in via Mogia 9) il laboratorio/Museo del Disegno di Nicolò D’Alessandro che condurrà personalmente la visita alla sua collezione, sempre viva e aperta, tra sue opere, contributi di “colleghi”, libri d’arte e chiacchiere. Dalle 18 alle 22, stessi orari di Minimum Studio dove è esposta una mostra di libri d’arte che raccontano “I Never Promised You a Rose Garden. Archipelago”, collettiva che racchiude installazioni, testi e opere di Ange Leccia,  Brian Kuan Woo, Dora García, Jean-Philippe Toussaint, Joanne McNeil, Jocelyn Allen, Leah Clements; Lee Mckinnon; Minna Pöllänen. A cura di Magali Avezou e archipelago project; poi i tre piani più il sotterraneo di Palazzo Oneto di Sperlinga, con i giovani studenti dell’Accademia di Belle Arti, e le opere degli ospiti della Casa Terapeutica assistita (CTA) Karol che si occupa di pazienti psichiatrici, oltre all’opera di Cesare Massimo dedicata alla bella antenata Eufrosina, baronessa di Miserendino, protagonista di una delle storie d’amore e sangue più belle del periodo barocco. Casa Spazio accoglie le proposte dei colleghi marchigiani di Casa Sponge e Le Mosche continua nelle sue “indagini”. I Magazzini di Tessuti Parlato con un progetto  di Isabella Ducrot saranno invece aperti venerdì e sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19.

Nel corso dell’ultimo weekend, poi, sarà messa online la guida delle botteghe storiche (ve ne abbiamo parlato qui). Sarti, ceramisti, cesellatori, tabaccai, erboristi, panifici, pupari, rivenditori di artigiani del cuoio, del tessuto, della carta, cioccolatieri, pupari, ultime osterie e gelaterie familiari: sono il patrimonio commerciale e artigianale, fattivo e senza tempo, di Palermo. Una ricchezza che si affianca a monumenti e siti, né più né meno, e come tale, verrà raccontata tramite lo storytelling che è il marchio de Le Vie dei Tesori. Che ha composto una guida cartacea e on line – affidandosi a un comitato di giornalisti innamorati della propria città – che esprime profondamente l’identità della città, e la rende diversa dalle altre. La guida sarà on line sul sito: chiunque potrà costruirsi il proprio itinerario, cercando la bottega nascosta accanto al museo, il laboratorio artigianale ai piedi di un antico palazzo. Con sorprese e particolarità da scoprire in loco, visto che gli artigiani saranno pronti a chiacchierare, raccontare, mostrare i laboratori.

Passandro alle passeggiate, c’è la Palermo laboriosa delle officine Ducrot, quella popolare dei mercanti dell’antica Loggia, quella naturalistica che era riserva di caccia reale e quella devastata dai bombardamenti del 1943. Le passeggiate de Le Vie dei Tesori si affidano spesso alla memoria di chi le guida, veri esperti che mantengono la promessa di far scoprire aneddoti poco conosciuti, storie perdute e angoli dimenticati. Sabato e domenica, le ultime passeggiate condurranno agli ex Cantieri Ducrot, “protetti” dal Basile; oppure, in notturna, si capirà chi è stato il detective italoamericano Joe Petrosino, ucciso in piazza Marina nel 1909. Da piazza Garraffello, si snoderà invece un percorso che entra nel cuore dell’antica Loggia dei mercanti; mentre salendo a Montepellegrino si scoprirà il Gorgo, il laghetto famoso perché abitato da insetti rari che hanno suscitato l’interesse degli entomologi di tutto il mondo. Le passeggiate sono solo su prenotazione sul sito www.leviedeitesori.it

Infine, gli ultimi laboratori per i bambini: sono cinque i luoghi – chiesa dell’Origlione, Palazzo Asmundo, Teatro Biondo, Archivio comunale ed ex Mulino di Sant’Antonino – dove le visite sono calibrate per grandi e piccini. In collaborazione con Babyplanner.it. Nelle piazze Castelnuovo, Marina, Bellini e Verdi, ci sono i quattro gazebo dove i bambini possono partecipare a laboratori su Teatro dei Pupi, palazzi del ‘700, la scuola dei Serpotta e le maioliche.

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