Bagheria mostra un giardino romantico e Messina un villaggio fantasma, Trapani restaura i corali medievali, Marsala punta sullo Stagnone e a Mazara apre il complesso diocesano
di Redazione

Settemila visitatori in ottanta luoghi di sette città. È stato il bilancio del primo weekend de Le Vie dei Tesori, un‘edizione di rinascita, di resistenza e di amore per il territorio. Adesso è tutto pronto per il secondo fine settimana, con tante novità. Sabato 19 e domenica 20 settembre si ritorna a Bagheria, Messina, Caltanissetta, Sambuca, Trapani, Marsala e Mazara con alcuni importanti debutti. Mazara del Vallo apre le porte già oggi per la prima volta della “città” diocesana nel suo complesso, con l’imponente palazzo vescovile, il Seminario che racconta gli “studenti” illustri del passato, e la bellissima Cattedrale. Mentre a Caltanissetta si svela la chiesa di San Sebastiano, antica sede della Confraternita dei macellai, dove sarà visitabile la cripta nascosta appena recuperata. Mentre per il successivo fine settimana (26 e 27 settembre) sta già scaldando i motori Naro che ha preparato un’edizione gioiello, piccola ma densa.

Eccoci dunque a domani e dopodomani: ottanta luoghi aperti e molte passeggiate che sembrano le vere regine di questa edizione che si svolge con il supporto di Unicredit, main sponsor di quest’anno, e con la collaborazione dei diversi Comuni. Il nostro viaggio parte da Bagheria (qui tutti i luoghi) che da sola, nel primo weekend, ha già messo insieme il 40 per cento dei visitatori complessivi. Stavolta non si deve assolutamente perdere la visita al giardino romantico di Villa San Cataldo, ultimo baluardo rimasto di quella che un tempo fu la residenza in stile neogotico dei principi Galletti. Dopo aver ammirato i palazzi nobiliari – Bagheria ne è piena, a Palazzo Butera si alza lo sguardo e si scopre Borremans -, fate una sortita verso Aspra, passando dal Museo dell’Acciuga che racconta la vita marinara, e raggiungendo la chiesetta della Beata Vergine Maria Addolorata, con gli affreschi del giovane Renato Guttuso che per decenni furono ricoperti di calce perché di mano “comunista”. Se è già sold out l’escursione in barca a vela nel golfo di Santa Flavia, ancora possibile fare il battesimo del mare, una discesa con un sub esperto.

Caltanissetta è pronta a rimettersi in pista (qui tutti i luoghi): con il supporto dell’associazione Creative Spaces, il festival apre alcune delle sue chiese più belle, a partire dalla Cattedrale con gli affreschi del Borremans alla chiesa di Santa Flavia con le sue tombe illustri; si potrà ascoltare la lunga storia del Seminario e visitare il cimitero monumentale scavato nella roccia. Ma sarà anche il weekend che, oltre ad aprire le porte dei golosi laboratori artigiani del famoso torrone nisseno, condurrà domenica nella Valle delle Miniere, seguendo la scia delle cappelle votive dei minatori per arrivare all’impressionante cimitero dei Carusi, 19 croci bianche piantate nel terreno per ricordare i bambini (9 rimasero senza nome) uccisi nel rogo di Gessolungo.

Messina quest’anno ha deciso per il “fuori porta”, anche se i suoi visitatori continuano a incoronare il Forte San Salvatore come luogo più amato (qui tutti i luoghi): ma stavolta bisogna raggiungere il villaggio fantasma di Massa San Nicola, abbarbicato sulle colline, un paese irreale posto sotto il vincolo della Soprintendenza; o il villaggio medievale di Mili San Pietro, nascosto sui Peloritani, dove si scoprirà che l’abbazia basiliana è la più antica chiesa normanni di Sicilia. In città, nel quartiere Larderia, saranno mostrati ai visitatori, nella chiesa di San Giovanni Battista, due enigmatici anagrammi aritmetici, che rimandano ai salotti nobiliari; senza dimenticare le due eleganti Villa Cianciafara e Villa Alfè.

Torniamo sul versante occidentale, passando da Sambuca di Sicilia (qui tutti i luoghi): scolpita nell’arenaria, padrona di una luce morbida che ingentilisce ogni spigolo, l’antica Al Zabut si diverte a meravigliare. Bisogna perdersi nei vicoli tortuosi e nei cortili – in cinque formano Casa Amodeo – e il modo migliore è quello di partecipare alla passeggiata di domenica. Chi sceglie un percorso autonomo non deve perdere la “macchina orologiaia” della Torre Civica, i due portali arabo-normanni della chiesa della Concezione e della chiesa di San Giuseppe; e, fuori porta, la casa-studio dove nacquero le ultime tele del pittore Gianbecchina.

Siamo al Trapanese: tre città che “si sfidano” a colpi di chiese, ipogei, palazzi nobiliari, aree archeologiche. Trapani, Marsala e Mazara sono un insieme straordinario, non basta un weekend per scoprirle tutte. A Trapani (qui tutti i luoghi) si può seguire in diretta, alla Biblioteca Fardelliana, il restauro certosino dei corali medievali cui collabora l’associazione Le Vie dei Tesori. Ma, oltre alla sempre gettonatissima Torre della Colombaia e all’Immacolata del Marabitti al Collegio dei Gesuiti, non bisogna perdersi Villa Aula, già entrata nel cuore di centinaia di visitatori, accolti ovunque dai giovani dell’associazione Agorà, partner del Festival: questo fine settimana sarà l’ultimo disponibile per scoprire modanature, arredi eleganti e vetrate Liberty del Gregoretti. A Palazzo D’Alì, invece, ad accogliere sarà la nobildonna Clotilde, pronta a ricordare cerimonie e balli di una volta.

Marsala è pronta a riversarsi sullo Stagnone (qui tutti i luoghi): sarà difficile scegliere tra voli in piper, esperienze nelle saline e prove di kitesurf e sup, ma anche un brunch in puro british style e la visita a due diversi scavi archeologici in corso a Mozia. Tornando in città, con l’aiuto dell’associazione Nonovento, partner del Festival a Marsala, bisogna fermarsi a San Matteo per una supplica sotto il Crocifisso contro le catastrofi o scendere nel complesso ipogeico di Santa Maria della Grotta.

Mazara infine, ma di certo non l’ultima (qui tutti i luoghi): oltre alla straordinaria “città vescovile” nel suo complesso, e ai ruderi di Sant’Ignazio dinanzi ai quali sono gli stessi mazaresi a fare la fila per prenotarsi, si può partecipare all’esperienza di un viaggio nella città sotterranea, duecentomila metri quadrati di gallerie, caverne e giardini del museo “Evocava”, nelle cave della città, gestito da Casa Periferica che supporta il festival in città. Con il vettore ufficiale del festival, Labisi, si possono raggiungere comodamente da Palermo e visitare in giornata Marsala e Messina (questa domenica, 20 settembre), e la prossima, Mazara del Vallo, Naro e Sambuca (qui per prenotare).
Per tutte le informazioni e prenotazioni visitare il sito www.leviedeitesori.com. È attivo, inoltre, il centro informazioni del Festival al numero 0918420000, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, compresi il sabato e la domenica.