Video di Giulio Giallombardo
“Per la prima volta mi trovo qui nel giorno in cui si celebrano i defunti e per me è un’emozione unica”. Circondato dalle mummie tra le più famose al mondo, l’antropologo Dario Piombino-Mascali lo ha confessato ieri sera, 2 novembre, al termine dell’affollata visita speciale delle Vie dei Tesori alle catacombe dei Cappuccini di Palermo. Ispettore onorario della Regione Siciliana per il patrimonio mummificato, direttore del Progetto mummie siciliane, ma anche conservatore delle catacombe dei Cappuccini e docente in Lituania, Piombino-Mascali conosce quelle mummie una per una.

“Incontri come questo riguardano l’antropologia pubblica di Palermo – sottolinea il paleopatologo messinese – un’occasione per condividere le scoperte dell’ultimo decennio relative a questo sito così importante. Parliamo delle pratiche di sepoltura, dei risultati delle indagini scientifiche ma anche dei personaggi sepolti alle catacombe che sono tanti e anche interessanti, come pittori, eroi risorgimentali, cantanti lirici, pianisti, librai. Vogliamo dare nuova luce a questa ‘Spoon river’ siciliana, di cui si conoscono solo alcuni aspetti”.
Durante la visita, l’antropologo si è soffermato sulla mummia della piccola Rosalia Lombardo, morta a 2 anni il 6 dicembre 1920, considerata tra le meglio conservate al mondo, adesso custodita in una teca speciale per preservarla. In tanti tra i lunghi corridoi del grande cimitero sotterraneo dei Cappuccini hanno osservato i corpi mummificati di persone di diversa età e estrazione sociale, con abiti perfettamente conservati.

Protagonista dei racconti della serata anche Alfredo Salafia, imbalsamatore celebre nato a metà Ottocento che si occupò della salma di Rosalia, ma anche di quelle di Francesco Crispi (che lui “restaurò” dopo una prima imbalsamazione precaria a Napoli) e di Giuseppe Pitrè. Salafia aveva messo a punto una particolare formula chimica segreta per la conservazione dei corpi; formula che Piombino-Mascali ha scoperto e studiato.