Al Museo Pasqualino di Palermo due giorni con i rappresentanti di tre tradizioni italiane: il teatro dell’opera dei pupi siciliani, il canto a tenore sardo e i nanareddi di Catania
di Redazione

Due giorni alla scoperta di tre tesori preziosi quanto intangibili, in cui si intrecceranno momenti di approfondimento e performance dal vivo. Venerdì 13 e sabato 14 dicembre, il Museo Pasqualino di Palermo organizza un evento dedicato alle Eredità immateriali in cui interagiranno i rappresentanti di tre tradizioni italiane. Si tratta di due capolavori Unesco del patrimonio orale e immateriale dell’umanità – il teatro dell’opera dei pupi siciliani e il canto a tenore sardo – e i Nanareddi, ovvero i cantastorie ciechi di Catania. Il progetto – che si muove sul solco della Convenzione Unesco del 2003 per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale e le Direttive operative Unesco per la sua attuazione – si concretizza in due giorni di interazione e scambio interdisciplinare tra tre pratiche del patrimonio culturale immateriale italiano.

I rappresentanti delle tre tradizioni parteciperanno sia attraverso il dialogo con gli esperti nell’ambito dei due seminari organizzati che attraverso le performance dal vivo. L’evento si inserisce, inoltre, nell’ambito del “Piano delle Misure di salvaguardia dell’opera dei pupi siciliani”, promosso dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, referente della rete italiana di organismi per la tutela, promozione e valorizzazione dell’Opera dei pupi.

Il programma prevede, venerdì 13 dicembre alle 17, uno spettacolo dell’Opera dei pupi, seguito alle 18 dal seminario “Il patrimonio immateriale italiano”, con gli interventi di Sergio Bonanzinga, Ignazio Emanuele Buttitta, Ignazio Macchiarella, Marco Lutzu e Rosario Perricone. Sabato 14 dicembre, sempre alle 17, dopo un altro spettacolo dei pupi siciliani, alle 18 si terrà una conferenza introduttiva di Sergio Bonanzinga “La tradizione dei cantastorie ciechi nella Sicilia orientale”, mentre alle 19 sarà la volta della Novena dei Nanareddi di Catania. Chiude la serata il concerto del gruppo sardo Tenore Supramonte di Orgosolo.
Dunque all’opera dei pupi, il teatro tradizionale siciliano delle marionette, risalente al 1800, si affiancheranno l’arte dei nanareddi, i suonatori-cantori ambulanti specializzati nel repertorio sacro che venivano chiamati orbi, poiché quanti intraprendevano questa singolare professione erano in prevalenza ciechi, e il canto a tenore sardo, una pratica musicale molto importante per la vita sociale di certe comunità dell’Isola.