In tanti hanno partecipato all’esperienza del festival Le Vie dei Tesori al Noviziato dei Crociferi, guidata dall’assessore Maurizio Carta. Un’occasione per capire come funziona la macchina comunale con visite agli uffici, al cortile e alla terrazza affacciata sul mare
di Maria Laura Crescimanno

Una piccola folla composta attende l’assessore comunale al Centro storico Maurizio Carta davanti al portale monumentale d’ingresso della chiesa di San Mattia e dell’ex Noviziato dei Crociferi, uno dei gioielli seicenteschi recuperati tra il quartiere della Kalsa e la Marina, a Palermo. Fu l’architetto Giacomo Amato nel 1686 a realizzare l’ampliamento del palazzo, sede e convento eretto già nel 1630 dai padri Crociferi che si installarono vicino alla Porta dei Greci.

L’apertura alla città degli spazi dell’assessorato, dove da molti anni ci si prende cura del centro storico cittadino, si è svolta sabato scorso all’interno del festival Le Vie dei Tesori ed è stata accolta con entusiasmo dai visitatori. Sono stati persino distribuiti post-it gialli ai partecipanti per annotare a fine tour i propri pensieri, siano essi complimenti o critiche garbate.

“Il centro storico di Palermo – spiega Carta – su cui vivono da dati recenti almeno 23mila abitanti, anche se in lieve calo, è regolato da un piano d’intervento particolareggiato sin dal 1993, un piano che dice tutto, dal risanamento del patrimonio, agli interventi sulle strade. In queste stanze, restaurate definitivamente come le si vede oggi grazie ad un grosso intervento europeo, il programma Urban del 2001, che vide anche Palermo tra le 90 città europee a beneficiarne, si nasconde la storia di un recupero della città che a partire dal quartiere antichissimo della Kalsa, ha recuperato il suo rapporto con il mare”.

Se conosciuto ai palermitani è l’auditorium della chiesa di San Mattia a pianta quadrangolare, dove sin dal 2011 si tengono concerti ed attività culturali ed artistiche gratuite, il vero segreto rivelato è stato entrare nel cortile ricco di piante mediterranee, palme ed agrumi, che collega i due fronti d’ingresso del palazzo seicentesco tra la via Torremuzza e le mura storiche di via Messina Marine. All’interno, il lungo corridoio e la scala di pietra a forma elicoidale con 111 gradini, un pezzo unico di rara bellezza, che conduce alle stanze ai piani alti, dove si trovano altri archivi ed uffici, per sbucare infine sulla splendida terrazza.

Siamo al terzo piano, alti sui tetti dei palazzi della passeggiata a mare in ricostruzione, da qui si scopre una città cantiere, c’è persino un b&b già abitato con una piccola piscina, balconi e terrazze fiorite. Lo spettacolo è notevole: da sinistra domina la mole di monte Pellegrino, il porto della Cala, le antiche mura, il verde del prato ed il blu del mare.

“Questo assessorato dovrà diventare un interfaccia tra il quartiere e la città, – spiega Carta – dovrà mantenere un rapporto sempre più aperto con gli artisti in cerca di spazi, diventare insomma uno spazio terzo, a disposizione di tutti coloro che abbiano progetti da proporre. Speriamo di replicare le visite, ma soprattutto, ci piacerebbe rendere fruibile per i turisti l’attraversamento del palazzo dal cortile sul lato mare verso l’interno del quartiere”.