Albergatori, ristoratori e sub chiedono di attivare presto tutte le misure di sicurezza per garantire gli sbarchi nell’isola e salvare così una stagione compromessa
di Redazione

Ripartire prima possibile per salvare una stagione turistica che sembra ormai perduta. È l’appello lanciato alle istituzioni da una trentina di operatori di Ustica, tra albergatori, ristoratori e sub, che fanno capo all’associazione VisitUstica. Chiedono di attivare tutte le misure di sicurezza per garantire gli sbarchi nell’isola, in vista di un auspicato aumento delle corse, prevedendo anche una riduzione del prezzo dei biglietti.

“Attualmente il nostro territorio è stato totalmente risparmiato dei contagi – osservano dall’associazione – . La nostra prima preoccupazione resta la possibilità di mantenere questo risultato sia per la comunità locale che per gli ospiti a cui potremmo garantire un ambiente incontaminato. Per questo abbiamo sollecitato le istituzioni, che in coordinamento con le altre isole, stanno chiedendo un rafforzamento dei controlli sanitari agli imbarchi e dei presidi medici sui fragili territori isolani. L’altro aspetto a cui guardiamo con grande attenzione riguarda i trasporti. Una volta che ci saranno le condizioni per la ripresa del flusso turistico sarà indispensabile un reintegro del catamarano e un aumento del numero di corse anche in funzione del minor numero di passeggeri che potranno viaggiare sui mezzi”.

“Riteniamo che il fondamentale sostegno pubblico, – proseguono da VisitUstica – necessario in questo momento per favorire l’economia turistica sulla nostra isola, sia un abbattimento considerevole della tariffa dei biglietti. La richiesta è di una tariffa residente su tutti i mezzi in linea per tutto il 2020. Siamo disponibili a impegnare anche il nostro bilancio per reintegrare una parte del biglietto. Ustica presenta la possibilità, rispetto ad altre località, di una balneazione senza affollamenti, per questo è indispensabile che l’Amp si adoperi almeno per il posizionamento delle boe e riteniamo utile un apertura (esclusivamente temporanea e vigilata) del tratto di area A attualmente interdetto alla balneazione”.

Difficile il momento anche per i diving, data la difficoltà di rispettare distanze e le norme di sicurezza, a cui si aggiunge la chiusura della camera iperbarica. Per questo gli operatori turistici ne chiedono la riapertura, cosa che – osservano – “permetterebbe di aumentare la disponibilità di medici sull’isola. Per quanto riguarda i tributi comunali chiediamo espressamente una riduzione e dilazione al prossimo anno dei tributi. Ustica è un’isola ma prima di tutto è una comunità – concludono – . Il benessere di questa comunità dipende da una piccola economia turistica che con grande fatica portiamo avanti. Anche quest’anno ce la metteremo tutta”.