L’antica acropoli Hybla di Paternò insegue il sogno dell’Unesco

Nasce il comitato per la candidatura a Patrimonio dell’Umanità della collina, un tempo vulcano preistorico, scrigno di tesori e testimonianze archeologiche

di Marco Russo

È un vulcano preistorico spento che domina la valle del Simeto. La collina su cui sorge Paternò, l’antica Hybla Major che ha origini antichissime, ancor prima dei Greci, si candiderà a diventare sito Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. È nato il comitato promotore per la candidatura dell’Acropoli di Paternò tra i tesori della World Heritage List. A renderlo noto è la sezione Hybla Major dell’Archeoclub d’Italia, presieduta dall’architetto Francesco Finocchiaro, che fa parte del comitato.

Veduta di Paternò (foto Normangreek, Wikipedia)

“L’acropoli di Hybla, costituisce un unicum nel paesaggio etneo. Antico vulcano, formatosi prima dell’ Etna – spiega Finocchiaro – , costituisce una delle più importanti polarità del territorio. Cerniera alla scala geografica, guarda l’Etna e si pone come landmark iconico della sacralità del paesaggio. I suoi giacimenti culturali, archeologici, monumentali, antropologici, artistici e naturalistici lo candidano autorevolmente a diventare Patrimonio dell’Umanità”.

Porta del Borgo (foto Normangreek, Wikipedia)

“L’obiettivo di questo comitato tecnico-scientifico – prosegue l’architetto – è quello di avviare un percorso di ricerca, di valorizzazione e di promozione al fine di candidare questo ecosistema integrato a Patrimonio dell’Unesco. Auspicando che tale lavoro, acceleri il processo di costituzione del Parco urbano dell’Acropoli e l’avvio di scavi archeologici sistematici per svelare il ricco patrimonio sommerso”.

Gli argenti di Paternò

Del comitato, oltre a Finocchiaro, fanno parte l’artigiano della pietra lavica, Barbaro Messina; l’archeologa Rosalba Panvini; lo storico Francesco Giordano; il docente Salvo Lombardo, le studentesse Sofia Laudani e Maria Chiara Papa; la giornalista Mary Sottile e il sacerdote Salvatore Alì. Il gruppo sarà impegnato a sviluppare iniziative inclusive e partecipative per aggregare nuovi partner, coinvolgendo le istituzioni pubbliche e private, le professioni e le scuole, le associazioni e le università.

Castello Normanno (foto Normangreek, Wikipedia)

Le origini di Paternò sono antichissime. Scoperte archeologiche testimoniano che le origini dei primi insediamenti nell’attuale città di Paternò risalgono all’epoca di Thapsos, che si colloca tra il 1050 e l’850 avanti Cristo. Scavi sulla collina, hanno evidenziato ritrovamenti di età preistorica, greca, romana, bizantina e normanna. L’Acropoli storica e monumentale, è considerata un vulcano preistorico spento, un nek di lava basaltica, sulla quale sono stati costruiti i monumenti più importanti e rappresenta un unicum suggestiva bellezza. Il nucleo originale dell’attuale centro abitato è tutto concentrato all’interno delle fortificazioni della collina normanna che conserva, a tutt’oggi, intatti tesori architettonici. Spicca fra tutti il castello costruito nel 1072 da Ruggero II, re dei Normanni, fulcro del rinnovamento edilizio e della prospera vita feudale.

(Nella prima foto grande in alto, l’Acropoli di Paternò – foto Salvo Santangelo)

Condividi
Tags

In evidenza

Le Vie dei Tesori tra i grandi eventi siciliani del 2023

Anche quest’anno il festival che trasforma città e borghi in grandi musei diffusi è stato inserito nel calendario delle manifestazioni di grande richiamo turistico adottato dalla Regione Siciliana

Dall’ex Palazzo delle Finanze alla Chimica Arenella, passi avanti per il recupero di quattro tesori abbandonati

Firmato un protocollo d’intesa tra il Comune e l’Agenzia del Demanio per avviare interventi di rigenerazione di alcuni edifici storici. Presto un tavolo tecnico per reperire i fondi necessari

A Palermo l’arte di Omar Hassan, un ponte tra passato e futuro

L'artista italo-egiziano, figlio della tolleranza, per la prima volta a Palermo con la mostra "Punctum", inaugurata a Palazzo Reale con sette opere allestite per l'occasione. C'è una Nike in dolce attesa che inneggia alla pace e la mappa del capoluogo realizzata con 8928 tappini di bombolette spray

Ultimi articoli

A Caltanissetta seminari, workshop e laboratori nel segno di Dürer

In programma due incontri con l’artista e docente Calogero Barba e per i più piccoli si gioca con Sefora Bello. Al Museo Diocesano prosegue fino al 29 aprile la mostra di incisioni del genio rinascimentale

Quei tormentati intrighi amorosi nel palazzo dei Gravina

La dimora di Francesco Paolo in via IV Aprile, nel cuore di Palermo, fece da sfondo a una sfortunata storia matrimoniale. Nello stesso edificio fu ospite anche l’ammiraglio Horatio Nelson con la consorte Emma Hamilton

A Palermo l’arte di Omar Hassan, un ponte tra passato e futuro

L'artista italo-egiziano, figlio della tolleranza, per la prima volta a Palermo con la mostra "Punctum", inaugurata a Palazzo Reale con sette opere allestite per l'occasione. C'è una Nike in dolce attesa che inneggia alla pace e la mappa del capoluogo realizzata con 8928 tappini di bombolette spray

Articoli correlati