L’altare ricostruito nella chiesa di Santa Lucia

La ricostruzione curata dalla Soprintendenza di Siracusa è stata realizzata rimettendo insieme tutti gli elementi ritrovati e ricollocandoli nella loro posizione originale

di Redazione

La chiesa di Santa Lucia al Sepolcro, a Siracusa, si impreziosisce di un altare marmoreo, smontato nel 1912 per volere dell’arcivescovo Luigi Bignami e ricomposto e restaurato grazie a un intervento voluto e finanziato dalla Regione Siciliana che lo ha realizzato attraverso la soprintendenza aretusea. Le risorse utilizzate – fanno sapere dalla Regione – provengono dal Fondo di sviluppo e coesione 2014/2020 del Patto per il Sud Sicilia.

Fase iniziale iniziale del restauro

L’altare, che si trova nel Tempietto annesso alla chiesa, era disposto su tre piani con elementi policromi riccamente decorati ad intarsio. La parte inferiore era costituita da una mensola su cui poggiava un reliquiario a urna, fornito di faccia a vetro in modo da rendere visibili le reliquie della martire e sormontato da un coperchio piramidale. L’alzato si restringeva verso l’alto, contraffortato da due riccioli angolari, e accoglieva una teca contenente al suo interno la statua della Santa Martire dormiente, opera dello scultore fiorentino Gregorio Tedeschi che la realizzò nel 1634 in marmo bianco di Carrara. L’attico era costituito da un alto fregio architravato con putti angolari e due vasi posti alle estremità laterali. L’architrave sosteneva il timpano curvilineo spezzato, al centro del quale vi era un cherubino.

L’altare a restauro in corso

La ricostruzione – spiegano dalla Regione – è stata realizzata rimettendo insieme tutti gli elementi ritrovati e ricollocandoli nella loro posizione originale, così come risulta da una immagine storica. Comprendendo in itinere il corretto assemblaggio, sono stati effettuati gli incollaggi necessari con resine epossidiche e perni in fibra di carbonio. Per la sarcitura di giunti e di piccole e medie lacune sono state adoperate malte a base di calce idraulica e inerti selezionati per colore e granulometria. Ogni elemento è stato rilevato con laser scanner 3D, una tecnologia avanzata di rilievo che permette di ottenere una “nuvola dei punti” dell’oggetto restituendolo fedelmente nelle sue tre dimensioni.

Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro (foto Davide Mauro, Wikipedia)

“Passa anche attraverso il recupero di queste piccole ma magnifiche opere – spiega il governatore Nello Musumeci – il programma di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio artistico e monumentale. L’attenzione che rivolgiamo al passato, e ai tesori che ci ha tramandato, finisce sempre per ripagarci con l’ammirato stupore di chi ha fame d’arte e di bellezza e sceglie la nostra Isola per soddisfarla”.

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