Il millenario monumento della natura vicino a Sant’Alfio, alle pendici dell’Etna, è arrivato primo nel concorso “Tree of the year 2021″
di Marco Russo

Leggenda vuole che fu rifugio per cento cavalieri durante un temporale. Riempì i taccuini dei viaggiatori del Grand Tour, che ne rimasero affascinati. È stato dichiarato Monumento Messaggero di pace durante un convegno internazionale dell’Unesco. È tra gli alberi più grandi del mondo, se non il più grande, se si potesse dimostrare che i tre fusti appartengono allo stesso corpo. È abituato ai primati il Castagno dei Cento Cavalli di Sant’Alfio, alle pendici dell’Etna, che oggi aggiunge una nuova medaglia al suo palmarès: l’albero siciliano è il vincitore del concorso “Tree of the year 2021″. La proclamazione del vincitore è avvenuta ieri a Buttrio, in provincia di Udine, in occasione della “Giornata nazionale dell’albero”.

Arrivato tra i quattro finalisti, il castagno millenario di Sant’Alfio ha conquistato il pubblico con i suoi 28 metri di altezza e 68 di diametro della chioma. Sul diametro del tronco il dibattito è aperto: si presenta costituito da tre fusti, rispettivamente di 13, 20 e 21 metri; dunque la circonferenza potrebbe arrivare ad oltre 50 metri se si potesse affermare che i tre grossi fusti che compongono la sua struttura appartengono ad uno stesso albero. In questo caso sarebbe anche l’albero più grosso al mondo.

Nella votazione on line, ha raccolto 36.210 preferenze, distaccandosi di molto dal secondo classificato, il castagno di Grisolia di Cosenza, e adesso rappresenterà l’Italia nel 2022 per il titolo di “European Tree of the Year”. Gli altri alberi in gara erano il castagno di Nardo, che si trova nel bosco vicino a Morrice, sul confine tra Abruzzo e Molise, e quello di Laion, vicino a Bolzano, uno dei più grandi del Nord Italia. Scopo del concorso annuale, organizzato da Giant Trees Foundation onlus in collaborazione e con il patrocino del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, è puntare l’attenzione sulle bellezze naturalistiche della Penisola, sottolineando l’importanza dei vecchi alberi, patrimonio naturale e culturale.

Un monumento verde la cui storia si fonde con la leggenda. Come quella di una misteriosa regina (che gli studiosi identificano in Giovanna d’Angiò o un secolo dopo d’Aragona) e di cento cavalieri con i loro destrieri, che, si narra, trovarono riparo da un temporale sotto le sue enormi fronde. È stato ritratto da molti viaggiatori del Grand Tour, fra i quali Patrick Brydone e Jean Houel, che nel 1787 rimase impressionato dalla sua grandezza: “La sua mole è tanto superiore a quella degli altri alberi, – scrive nel Voyage de la Sicile, de Malta e Lipari – che mai si può esprimere la sensazione provata nel descriverlo”.

“Il monumentale ‘Castagno dei 100 cavalli’ del Comune di Sant’Alfio vince la sfida dell’anno e con lui vince la Sicilia e il suo patrimonio arboreo, legato alla popolazione e al territorio, che va sempre più tutelato e protetto – dice l’assessore regionale all’Ambiente, Toto Cordaro – adesso il plurimillenario castagno andrà a rappresentare l’Italia per il titolo europeo ‘European tree of the year per il 2022′”.