La cucina degli antichi “valli” siciliani

Se in Val di Mazara predomina il tonno, e in Val Demone il pescespada, in buona parte della Sicilia sudorientale, ovvero l’antico Val di Noto, regna il maiale

di Marcella Croce

Fino al 1818 la Sicilia era divisa nei tre antichi “valli” storici di Val Demone, Val di Noto e Val di Mazara, dal nome arabo delle magistrature (wali) ivi preposte. Se in Val di Mazara predomina il tonno, e in Val Demone il pescespada, in buona parte della Sicilia sudorientale (l’antico Val di Noto), regna il maiale, in particolare a Chiaramonte Gulfi, dove circa la metà degli 8.000 abitanti abita in campagna, e tradizionalmente si occupa della gestione di piccolissime aziende per lo più dedite all’allevamento suino, favorito dall’aria di montagna. Buccheri si è inventata un ottimo cosciotto di suino alle mandorle, Palazzolo Acreide va famosa per la sua salsiccia e Chiaramonte per le costate di maiale ripiene (in siciliano cuoste chini) di salame, caciocavallo e uova sode.

Le “frontiere” fra i valli, così come quelle fra le moderne province, non sono certo da considerarsi troppo rigide, e il cibo è passato anche dove si arrestano le leggi degli uomini: salsicce e costolette di maiale arrosto sono un piatto classico in tutta la Sicilia e le costate picchettate di aglio e pecorino sono famose nella provincia di Agrigento. A Linguaglossa e in molti altri paesi dell’Etna si vende la salsiccia al ceppo, cioè insaccata con la carne tagliuzzata (capuliata) con il coltello invece che tritata a macchina, e in tutti i paesi dell’interno, ottima salsiccia secca e salumi escono dai negozi dei macellai, che in Sicilia con perfetto spagnolismo sono invariabilmente chiamati carnezzieri. Non mancano alcune punte di eccellenza come ad esempio la soppressata di Gibellina e il salame di suino nero, che hanno ottenuto ambiti riconoscimenti.

A causa della sua maggiore mobilità, sono particolarmente muscolose e quindi meno grasse, le carni di questo suino di piccola taglia e mantello scuro, allevato allo stato semibrado nei pascoli dei monti Nebrodi. Un tempo tutte le famiglie della zona ne allevavano qualche esemplare e i salumi di San Marco d’Alunzio, di Sant’Angelo di Brolo e di altre località della provincia di Messina, che alimentano tuttora piccole ma fiorenti industrie locali, erano tutti prodotti con il suino nero. Benché siano stati abbandonati i tentativi di sostituirlo con maiali americani di tipo Yorkshire, decisamente più grassi, attualmente il suino nero è comunque in forte diminuzione e si stima la sua presenza in circa 3.000 esemplari.

Se in Val di Mazara predomina il tonno, e in Val Demone il pescespada, in buona parte della Sicilia sudorientale, ovvero l’antico Val di Noto, regna il maiale

di Marcella Croce

Fino al 1818 la Sicilia era divisa nei tre antichi “valli” storici di Val Demone, Val di Noto e Val di Mazara, dal nome arabo delle magistrature (wali) ivi preposte. Se in Val di Mazara predomina il tonno, e in Val Demone il pescespada, in buona parte della Sicilia sudorientale (l’antico Val di Noto), regna il maiale, in particolare a Chiaramonte Gulfi, dove circa la metà degli 8.000 abitanti abita in campagna, e tradizionalmente si occupa della gestione di piccolissime aziende per lo più dedite all’allevamento suino, favorito dall’aria di montagna. Buccheri si è inventata un ottimo cosciotto di suino alle mandorle, Palazzolo Acreide va famosa per la sua salsiccia e Chiaramonte per le costate di maiale ripiene (in siciliano cuoste chini) di salame, caciocavallo e uova sode.

Le “frontiere” fra i valli, così come quelle fra le moderne province, non sono certo da considerarsi troppo rigide, e il cibo è passato anche dove si arrestano le leggi degli uomini: salsicce e costolette di maiale arrosto sono un piatto classico in tutta la Sicilia e le costate picchettate di aglio e pecorino sono famose nella provincia di Agrigento. A Linguaglossa e in molti altri paesi dell’Etna si vende la salsiccia al ceppo, cioè insaccata con la carne tagliuzzata (capuliata) con il coltello invece che tritata a macchina, e in tutti i paesi dell’interno, ottima salsiccia secca e salumi escono dai negozi dei macellai, che in Sicilia con perfetto spagnolismo sono invariabilmente chiamati carnezzieri. Non mancano alcune punte di eccellenza come ad esempio la soppressata di Gibellina e il salame di suino nero, che hanno ottenuto ambiti riconoscimenti.

A causa della sua maggiore mobilità, sono particolarmente muscolose e quindi meno grasse, le carni di questo suino di piccola taglia e mantello scuro, allevato allo stato semibrado nei pascoli dei monti Nebrodi. Un tempo tutte le famiglie della zona ne allevavano qualche esemplare e i salumi di San Marco d’Alunzio, di Sant’Angelo di Brolo e di altre località della provincia di Messina, che alimentano tuttora piccole ma fiorenti industrie locali, erano tutti prodotti con il suino nero. Benché siano stati abbandonati i tentativi di sostituirlo con maiali americani di tipo Yorkshire, decisamente più grassi, attualmente il suino nero è comunque in forte diminuzione e si stima la sua presenza in circa 3.000 esemplari.

Condividi
Tags

In evidenza

Dai depositi alle sale di Palazzo Abatellis, risplende un trittico medievale restaurato

In mostra una preziosa pala d’altare quattrocentesca, raffigurante l’incoronazione della Vergine fra i Santi Pietro e Paolo, tornata a nuova vita grazie a fondi privati erogati attraverso l’Art Bonus

Arriva a Palermo la Danza movimento naturale, stage gratuito per professionisti

Attraverso il progetto europeo In.To.Da.Te, sulle buone pratiche della danza, di cui la compagnia Zappulla è capofila, sarà possibile sperimentare il metodo e fare parte di una rete di eventi culturali. Le adesioni entro il 29 aprile

A Palermo l’arte di Omar Hassan, un ponte tra passato e futuro

L'artista italo-egiziano, figlio della tolleranza, per la prima volta a Palermo con la mostra "Punctum", inaugurata a Palazzo Reale con sette opere allestite per l'occasione. C'è una Nike in dolce attesa che inneggia alla pace e la mappa del capoluogo realizzata con 8928 tappini di bombolette spray

Ultimi articoli

A Caltanissetta seminari, workshop e laboratori nel segno di Dürer

In programma due incontri con l’artista e docente Calogero Barba e per i più piccoli si gioca con Sefora Bello. Al Museo Diocesano prosegue fino al 29 aprile la mostra di incisioni del genio rinascimentale

Quei tormentati intrighi amorosi nel palazzo dei Gravina

La dimora di Francesco Paolo in via IV Aprile, nel cuore di Palermo, fece da sfondo a una sfortunata storia matrimoniale. Nello stesso edificio fu ospite anche l’ammiraglio Horatio Nelson con la consorte Emma Hamilton

A Palermo l’arte di Omar Hassan, un ponte tra passato e futuro

L'artista italo-egiziano, figlio della tolleranza, per la prima volta a Palermo con la mostra "Punctum", inaugurata a Palazzo Reale con sette opere allestite per l'occasione. C'è una Nike in dolce attesa che inneggia alla pace e la mappa del capoluogo realizzata con 8928 tappini di bombolette spray

Articoli correlati