Le pitture, rimaste nascoste per 150 anni, furono scoperte l’anno scorso durante gli interventi di restauro dell’edificio
di Redazione

Tornati al loro antico splendore gli affreschi ritrovati nel complesso monumentale dell’ex convento di Sant’Antonino, a Palermo. Le pitture murarie, rimaste nascoste per 150 anni, furono scoperte l’anno scorso durante gli interventi di restauro dell’edificio, che fa parte del Sistema museale dell’Università di Palermo e che ospita il Centro linguistico di Ateneo e la Scuola di lingua italiana per stranieri. Adesso i lavori di recupero diretti dall’architetto Costanza Conti, sono terminati e gli affrechi rinnovati sono stati inaugurati questa mattina nel corso di una cerimonia.

Si tratta di alcune porzioni di pitture seicentesche di grande valore storico-artistico che si trovano in corrispondenza dell’entrata limitrofa alla Chiesa di Sant’Antonio da Padova. Il ciclo di affreschi, che raffigurano episodi della vita di San Francesco, una natività e la posa della prima pietra del convento, era rimasto nascosto sotto uno strato di intonaco ottocentesco. Sembra probabile che gli autori appartenessero all’ordine degli Osservanti Riformati di San Francesco.

“L’intervento di restauro – si legge nella scheda tecnica diffusa dall’ateneo – è stato caratterizzato, nella prima fase, della rimozione degli spessi strati di scialbature che occultavano l’intero ciclo pittorico”. Successivamente “la reintegrazione pittorica, eseguita ad acquarello, ha osservato il criterio della selezione cromatica e della ricucitura con toni neutri delle porzioni abrase al fine di ridurre l’interferenza visiva causata dalle molteplici ed estese cadute di pellicola pittorica e abrasioni più o meno profonde”. Anche il chiostro è stato completamente ristrutturato ed è pronto a ospitare diversi eventi culturali, tra cui alcuni degli spettacoli della stagione estiva del Teatro Biondo.

Il Convento di Sant’Antonino fu il primo in Sicilia ad essere edificato ex-novo dai frati dell’Ordine degli Osservanti Riformati di San Francesco. La sua prima pietra venne posta il 13 giugno del 1630. Nato come avamposto in città del Convento di Santa Maria di Gesù, ben presto divenne una delle comunità monastiche più numerose ed economicamente potenti della Sicilia. Il convento venne ulteriormente ampliato tra il 1688 e il 1719, mentre nel 1866, in seguito alla soppressione degli ordini religiosi, fu affidato ai militari che lo occuparono stravolgendone la fabbrica originale. Furono chiusi i portici del chiostro per ricavare nuovi locali e occultate le pitture presenti. Oggi in parte tornare a risplendere.