Inaugurata a Catania la Porta delle Farfalle tra arte e legalità

Tantissimi studenti e famiglie, insieme ai rappresentanti delle istituzioni, hanno battezzato il grande bassorilievo di ceramiche lungo oltre un chilometro e mezzo realizzato sul cavalcavia del quartiere Librino

di Redazione

La Porta delle Farfalle

Simboleggiano la rinascita, la speranza e il coraggio. Sono centomila formelle di terracotta che compongono cinquanta opere lavorate da quindicimila bambini. Fanno parte di una rete di più di cinquanta, tra artisti e architetti, insieme a cinquemila studenti dei licei artistici siciliani. Tutti insieme a Librino, il popoloso quartiere di Catania, hanno realizzato la Porta delle Farfalle, bassorilievo di oltre un chilometro e mezzo che corre lungo un cavalcavia trasformato in opera d’arte grazie all’intuizione del mecenate Antonio Presti.

Un momento dell’inaugurazione

Una grande festa della creatività ieri ha inaugurato l’opera, alla presenza di tantissime famiglie del quartiere e di autorità, come il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, il commissario straordinario, Piero Mattei, l’arcivescovo Luigi Renna e il questore Salvatore Fazzino. L’inaugurazione prosegue oggi con la visita delle opere monumentali alla presenza degli artisti e le performance dei licei artistici siciliani, delle scuole, e delle associazioni.

“L’arte non cerca voti ma devoti. E la presenza di migliaia di persone, oggi qui, è testimonianza di devozione verso la bellezza. Librino si è riscattata agli occhi del mondo: ha preso il volo, proprio come le farfalle di questa nostra opera collettiva, che oggi con leggerezza volteggiano sopra il cielo della città di Catania”, ha commentato Antonio Presti, che aggiunge una nuova opera alla sua Fiumara d’Arte.

Migliaia di persone davanti alla Porta delle Farfalle

Danze e iniziative di spontanea creatività di migliaia di giovani hanno fatto da cornice all’evento. “L’arte contribuisce a far rispettare la legalità – ha affermato il prefetto Librizzi – la cultura e la bellezza danno ai ragazzi armi e strumenti per crescere con una nuova visione, che contribuisce a contrastare qualsiasi ipotesi d’infiltrazione della criminalità. Così facendo creiamo buoni cittadini per il futuro”.

Uno dei bassorilievi

L’inaugurazione si è celebrata davanti a un’opera simbolica che raffigura un tempio di libri “patrimonio dell’umanità”: dalla Costituzione alla Bibbia. Per l’occasione, decine di librerie e editori etnei hanno partecipato donando migliaia di volumi agli studenti delle scuole del quartiere. “La bellezza è una scelta, come la legalità che dipende prima di tutto dagli stessi abitanti di Librino – ha detto il commissario Mattei – chi vive qui si proponga e si riproponga ogni giorno a chi governa Catania, con le proprie necessità, con le proprie istanze, come cittadino e non come persona marginale della periferia: tutti gli abitanti dei quartieri esigono un futuro”.

Alfredo Vaccalluzzo con i suoi fuochi d’artificio, descritti da Presti come “scrittura di luce”, ha omaggiato l’opera di Librino. “Solo attraverso un pensiero esplosivo come quello di Antonio Presti è possibile trasformare le idee in fatti – ha detto la dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Statale di San Giorgio, Concetta Manola, in rappresentanza di tutte le scuole che hanno partecipato al progetto – quest’opera fa la storia. La mia storia, la storia del quartiere, la storia di tutti”.

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