Una coppia catanese ha percorso mille chilometri a bordo dell’iconica vettura, da un capo all’altro dell’Isola. Una vacanza di prossimità nell’estate della pandemia
di Giulio Giallombardo

Se il viaggio fosse un colore, sarebbe celeste. Anche in questa straniante estate segnata dalla pandemia. Sprazzi di cielo limpido, tra nubi scure che vanno e vengono. Un tragitto a tappe a bordo di un’icona, per scoprire luoghi fermi nel tempo. Sono gli effetti collaterali delle vacanze di prossimità imposte dal virus, venuto per nuocere, ma anche foriero inconsapevole di bellezza. Come quella che per due settimane ha avuto negli occhi una coppia catanese che ha girato la Sicilia più autentica e segreta, su una vecchia Fiat 500 celeste, con tanto di portapacchi sul cofano posteriore.

Insegnante lei, operatore turistico lui, hanno percorso mille chilometri partendo da Catania e arrivando dall’altra parte dell’Isola. Sulla loro “celestina” si sono mossi soltanto su strade minori – statali, provinciali, fino a vere e proprie trazzere – attraversando borghi di pietra, montagne solitarie, ma anche città d’arte. Da Catania ai Nebrodi, tra Cesarò, Cerami e Troina. Poi da Sperlinga fino alle Madonie, con Gangi, le due Petralie, Castellana Sicula, Caltavuturo, Scillato, Collesano, Isnello e Castelbuono. Da Termini Imerese, dopo una tappa a Palermo, in viaggio verso l’entroterra a Piana degli Albanesi e Portella della Ginestra, fino ad arrivare a Trapani, Marsala, Mazara del Vallo e Castelvetrano. E ancora, da Sciacca, di nuovo su verso Caltabellotta, Burgio, Palazzo Adriano, Vallelunga, Valledolmo per poi tornare a Catania.

Coppia giramondo, Valeria Sanfilippo e Thomas Barbagallo, appassionati di escursionismo, campeggio e natura, hanno messo in valigia una buona dose di spirito di avventura, con l’obiettivo di scoprire le bellezze a due passi da casa. Lo hanno fatto toccando tappe per nulla pianificate, lasciandosi consigliare anche dalla gente del posto e scegliendo di volta in volta i luoghi in cui pernottare. “Siamo tutti abituati ad andare sempre di corsa, preferendo le autostrade per spostarci da un punto all’altro, ma viaggiando su percorsi secondari si scoprono posti incredibili che mai avresti immaginato di trovare”, racconta Valeria Sanfilippo, insegnante di storia dell’arte in un liceo di Catania.
Ma la vera protagonista di questo viaggio, manifesto di lentezza, è lei, “celestina”, macchina del tempo con cui fare un balzo nel passato. “La nostra 500 si è rivelata perfetta per questo tipo di vacanza – prosegue Valeria – i deflettori sono meglio dell’aria condizionata e tra cappottina e ombrellino abbiamo superato le giornate più calde. Ovunque siamo andati, non c’erano occhi che per lei e tutti si fermavano a guardarla. Se a questo aggiungiamo che un pieno in 500 costa 24 euro e che per mangiare e dormire abbiamo speso pochissimo, allora questa esperienza di prossimità è stata ancora più esaltante”.

L’idea di partenza era quella di scoprire i luoghi dei Florio in 500, ma poi il viaggio è stato più lungo del previsto, toccando mete non programmate. “Abbiamo amato tantissimo Sperlinga, Palazzo Adriano, Caltabellotta e Caltavuturo, dove abbiamo comprato anche una stalla che adesso vogliamo ristrutturare – racconta ancora l’insegnante – . Poi ci siamo voluti fermare tre giorni a Palermo, città incredibile, dove si respira ancora quella Sicilia autentica che a Catania un po’ stiamo perdendo. Siamo rimasti stupiti da Burgio, con la sua cinquecentesca fonderia delle campane, una delle poche esistenti in Italia e ancora Castelvetrano, con una ricchezza artistica da fare invidia alle città più importanti. Per poi ritrovarci nel cuore della notte sulle Madonie, lungo strade totalmente al buio, incontrando volpi e altri animali selvatici”. Un viaggio di formazione, dunque, un po’ vintage, un po’ all’avventura, per esorcizzare le minacce dei nostri tempi.