Il rock psichedelico di Gioele Valenti

L’artista siciliano aprirà i concerti di un gruppo di fama mondiale. E nel suo nuovo singolo c’è una Palermo insolitamente “dark”

di Laura Grimaldi

Sembra che il mese di settembre porti bene a Gioele Valenti. Cantautore e produttore discografico palermitano, suonerà in questo scorcio d’estate a fianco dei Mercury Rev, gruppo musicale di fama mondiale molto apprezzato dagli amanti del rock psichedelico e del dream pop.
Gioele Valenti, con lo pseudonimo Herself, che è il nome del suo progetto solista, aprirà tutti i concerti del tour in Italia della band statunitense guidata da Jonathan Donahue. La prima delle quattro date, a cura di Dna concerti, è il 12 settembre a Milano, il 13 a Savignano sul Rubicone, il 14 a Roma e il 15 a Padova. L’occasione è il ventennale di uno dei dischi di maggior successo e più apprezzati dalla critica, ‘Deserter’s Songs’, pubblicato per la prima volta nel 1998 e una seconda nel 2011 insieme a un cd di demo e inediti.

Polistrumentista, classe 1973, Gioele Valenti ha mosso i primi passi nel genere folk elettroacustico con un progetto che si chiama appunto Herself. “È una grande emozione e un’esperienza professionale importante per me, considerato che la band statunitense è da sempre una delle mie principali fonti d’ispirazione”, dice l’artista palermitano che già per due volte ha partecipato al ‘Liverpool International Festival of Psychedelia’, evento musicale che raduna ogni anno nella città dei Beatles gli “psych heads” di tutto il mondo. L’ultima proprio nel settembre del 2017, insieme alla sua band Juju, altro pseudonimo di Gioele Valenti. L’unico gruppo musicale siciliano, insieme ad un’altra realtà italiana (Julie’s Haicut) ad aver rappresentato il nostro Paese a una manifestazione tra le più importanti al mondo per gli amanti di questo genere musicale: il rock psichedelico, che affonda le sue radici nei Pink Floyd, pionieri della psychedelia e nei londinesi Small Faces, fra le più acclamate e influenti band mod degli anni Sessanta.


Sempre nel settembre dello scorso anno ha visto la luce il secondo disco di Juju (parola africana che significa amuleto), dal titolo ‘Our mother was a plant’, ovvero ‘Nostra madre era una pianta,’ con la prestigiosa etichetta indipendente inglese Fuzz Club Records, top di gamma del genere psichedelico. Nel suo catalogo figurano importanti band quali The Underground Youth, New Candys, The Telescopes, Dead Skeletons.

L’altra novità di settembre di quest’anno per questo talento palermitano è che domani uscirà su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di Herself dal titolo ‘The Beast of Love’ e che vede la collaborazione musicale proprio di Jonathan Donahue.
Un singolo che anticipa l’album ‘Rigel Playground’, che contiene sette brani musicali ed è in uscita per Urtovox rec il prossimo 19 ottobre. “È un onore indescrivibile per me che Jonathan Donahue canti nel mio singolo liriche e testi scritti da me” – dice Valenti – Nella fase preparatoria abbiamo avuto un nutrito scambio epistolare e Donahue ha molto influenzato l’essenza dell’intero disco”.

Il singolo è accompagnato dal video di Volgo -Vincenzo Lo Piccolo che mostra una Palermo oscura, dai tratti gotici in cui “il metaforico vuole restituire un’inconsueta visione di una città dark, quasi un ghost-tour tra cattedrali, vicoli, scorci di natura, iconografie di santi e martiri che dilagano come un sogno a occhi aperti – racconta Valenti – “Un’immagine di Palermo molto diversa dal nitore solare politicamente corretto che tutti conosciamo”.

L’artista siciliano aprirà i concerti di un gruppo di fama mondiale. E nel suo nuovo singolo c’è una Palermo insolitamente “dark”

di Laura Grimaldi

Sembra che il mese di settembre porti bene a Gioele Valenti. Cantautore e produttore discografico palermitano, suonerà in questo scorcio d’estate a fianco dei Mercury Rev, gruppo musicale di fama mondiale molto apprezzato dagli amanti del rock psichedelico e del dream pop.
Gioele Valenti, con lo pseudonimo Herself, che è il nome del suo progetto solista, aprirà tutti i concerti del tour in Italia della band statunitense guidata da Jonathan Donahue. La prima delle quattro date, a cura di Dna concerti, è il 12 settembre a Milano, il 13 a Savignano sul Rubicone, il 14 a Roma e il 15 a Padova. L’occasione è il ventennale di uno dei dischi di maggior successo e più apprezzati dalla critica, ‘Deserter’s Songs’, pubblicato per la prima volta nel 1998 e una seconda nel 2011 insieme a un cd di demo e inediti.

Polistrumentista, classe 1973, Gioele Valenti ha mosso i primi passi nel genere folk elettroacustico con un progetto che si chiama appunto Herself. “È una grande emozione e un’esperienza professionale importante per me, considerato che la band statunitense è da sempre una delle mie principali fonti d’ispirazione”, dice l’artista palermitano che già per due volte ha partecipato al ‘Liverpool International Festival of Psychedelia’, evento musicale che raduna ogni anno nella città dei Beatles gli “psych heads” di tutto il mondo. L’ultima proprio nel settembre del 2017, insieme alla sua band Juju, altro pseudonimo di Gioele Valenti. L’unico gruppo musicale siciliano, insieme ad un’altra realtà italiana (Julie’s Haicut) ad aver rappresentato il nostro Paese a una manifestazione tra le più importanti al mondo per gli amanti di questo genere musicale: il rock psichedelico, che affonda le sue radici nei Pink Floyd, pionieri della psychedelia e nei londinesi Small Faces, fra le più acclamate e influenti band mod degli anni Sessanta.


Sempre nel settembre dello scorso anno ha visto la luce il secondo disco di Juju (parola africana che significa amuleto), dal titolo ‘Our mother was a plant’, ovvero ‘Nostra madre era una pianta,’ con la prestigiosa etichetta indipendente inglese Fuzz Club Records, top di gamma del genere psichedelico. Nel suo catalogo figurano importanti band quali The Underground Youth, New Candys, The Telescopes, Dead Skeletons.

L’altra novità di settembre di quest’anno per questo talento palermitano è che domani uscirà su tutte le piattaforme digitali il nuovo singolo di Herself dal titolo ‘The Beast of Love’ e che vede la collaborazione musicale proprio di Jonathan Donahue.
Un singolo che anticipa l’album ‘Rigel Playground’, che contiene sette brani musicali ed è in uscita per Urtovox rec il prossimo 19 ottobre. “È un onore indescrivibile per me che Jonathan Donahue canti nel mio singolo liriche e testi scritti da me” – dice Valenti – Nella fase preparatoria abbiamo avuto un nutrito scambio epistolare e Donahue ha molto influenzato l’essenza dell’intero disco”.

Il singolo è accompagnato dal video di Volgo -Vincenzo Lo Piccolo che mostra una Palermo oscura, dai tratti gotici in cui “il metaforico vuole restituire un’inconsueta visione di una città dark, quasi un ghost-tour tra cattedrali, vicoli, scorci di natura, iconografie di santi e martiri che dilagano come un sogno a occhi aperti – racconta Valenti – “Un’immagine di Palermo molto diversa dal nitore solare politicamente corretto che tutti conosciamo”.

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