Lo spettacolo dell’autore e regista per la prima volta a Palermo il 2 novembre alle 21 al Teatro Santa Cecilia. La serata rientra tra gli eventi speciali del festival Le Vie dei Tesori, in collaborazione con la Fondazione The Brass Group
di Marco Russo

Il corpo parla e lo fa a volte meglio delle parole. Un vero e proprio codice di comunicazione con il suo alfabeto e le sue regole, che spesso deve essere tradotto e decifrato per essere compreso. Che cosa significa, ad esempio, fare il segno delle corna in Inghilterra? E schiacciare l’occhio in Cina? E fare i segni del capo, gli scuotimenti della testa, i movimenti delle mani e delle braccia con cui ogni buon siciliano si esibisce spontaneamente a tutte le latitudini?
Tutte domande alle quali risponderà l’autore, regista e performer Luca Vullo, col suo spettacolo “La voce del corpo”, per la prima volta in scena a Palermo, venerdì 2 novembre alle 21, al Teatro Santa Cecilia. La serata rientra tra gli eventi speciali del festival Le Vie dei Tesori, in collaborazione con la Fondazione The Brass Group ed è prenotabile da questo link. Sul palco, oltre all’autore, si esibirà sarà la madre Angela Gabriele nel ruolo di sé stessa e il maestro Giuseppe Vasapolli, che eseguirà dal vivo le musiche scritte appositamente per lo spettacolo, prodotto dalla Ondemotive Productions.
Da Londra a San Francisco, dalla Germania all’estremo Oriente, Vullo, che cura anche una rubrica fissa su Gattopardo.it (qui il link), insegna e spiega come ci muoviamo a studenti universitari, attori, professori, un argomento cui ha dedicato la docufiction “La voce del corpo”. Qui ha trasformato i suoi intensi anni tra accademie, teatri, istituti di cultura in uno spettacolo sulla straordinaria abilità del popolo siciliano – ma più estesamente italiano – di utilizzare la gestualità per esprimere concetti, sentimenti, emozioni, pensieri e stati d’animo. Un cocktail di mimica e prossemica che fornisce nuovi strumenti per comprendere meglio la gente del Belpaese, ma invita anche lo spettatore a guardarsi allo specchio e a ragionare su se stesso e sulla propria cultura.
Lo spettacolo affronta anche il tema dell’intelligenza emotiva, ossia quell’aspetto dell’intelligenza legato alla capacità di comprendere e comunicare in modo consapevole le emozioni proprie e degli altri, dal punto di vista scientifico. A raccontare questo aspetto sarà Daniela Lucangeli, docente di Psicologia dello Sviluppo all’Università di Padova, grazie ai suoi interventi video, durante i quali guiderà lo spettatore alla scoperta delle potenti reazioni neurofisiologiche e biochimiche che, per esempio, si scatenano nel nostro cervello a fronte di semplici gesti come un abbraccio o una carezza.
(Video tratto dal sito Gattopardo.it)
Lo spettacolo dell’autore e regista per la prima volta a Palermo il 2 novembre alle 21 al Teatro Santa Cecilia. La serata rientra tra gli eventi speciali del festival Le Vie dei Tesori, in collaborazione con la Fondazione The Brass Group
di Marco Russo

Il corpo parla e lo fa a volte meglio delle parole. Un vero e proprio codice di comunicazione con il suo alfabeto e le sue regole, che spesso deve essere tradotto e decifrato per essere compreso. Che cosa significa, ad esempio, fare il segno delle corna in Inghilterra? E schiacciare l’occhio in Cina? E fare i segni del capo, gli scuotimenti della testa, i movimenti delle mani e delle braccia con cui ogni buon siciliano si esibisce spontaneamente a tutte le latitudini?
Tutte domande alle quali risponderà l’autore, regista e performer Luca Vullo, col suo spettacolo “La voce del corpo”, per la prima volta in scena a Palermo, venerdì 2 novembre alle 21, al Teatro Santa Cecilia. La serata rientra tra gli eventi speciali del festival Le Vie dei Tesori, in collaborazione con la Fondazione The Brass Group ed è prenotabile da questo link. Sul palco, oltre all’autore, si esibirà sarà la madre Angela Gabriele nel ruolo di sé stessa e il maestro Giuseppe Vasapolli, che eseguirà dal vivo le musiche scritte appositamente per lo spettacolo, prodotto dalla Ondemotive Productions.
Da Londra a San Francisco, dalla Germania all’estremo Oriente, Vullo, che cura anche una rubrica fissa su Gattopardo.it (qui il link), insegna e spiega come ci muoviamo a studenti universitari, attori, professori, un argomento cui ha dedicato la docufiction “La voce del corpo”. Qui ha trasformato i suoi intensi anni tra accademie, teatri, istituti di cultura in uno spettacolo sulla straordinaria abilità del popolo siciliano – ma più estesamente italiano – di utilizzare la gestualità per esprimere concetti, sentimenti, emozioni, pensieri e stati d’animo. Un cocktail di mimica e prossemica che fornisce nuovi strumenti per comprendere meglio la gente del Belpaese, ma invita anche lo spettatore a guardarsi allo specchio e a ragionare su se stesso e sulla propria cultura.
Lo spettacolo affronta anche il tema dell’intelligenza emotiva, ossia quell’aspetto dell’intelligenza legato alla capacità di comprendere e comunicare in modo consapevole le emozioni proprie e degli altri, dal punto di vista scientifico. A raccontare questo aspetto sarà Daniela Lucangeli, docente di Psicologia dello Sviluppo all’Università di Padova, grazie ai suoi interventi video, durante i quali guiderà lo spettatore alla scoperta delle potenti reazioni neurofisiologiche e biochimiche che, per esempio, si scatenano nel nostro cervello a fronte di semplici gesti come un abbraccio o una carezza.
(Video tratto dal sito Gattopardo.it)