Il Castagno dei Cento Cavalli in gara al concorso europeo Albero dell’anno 2022

Il millenario monumento della natura di Sant’Alfio, alle pendici dell’Etna, dopo essere arrivato primo nel concorso Tree of the year 2021, è in gara per l’Italia all’European Tree of the Year 2022

di Marco Russo

È stato eletto Albero Italiano 2021 e adesso è in gara per l’Italia al concorso internazionale European Tree of the Year 2022. Il Castagno dei Cento Cavalli, “gigante di Sant’Alfio, che sorge alle pendici dell’Etna, è in competizione con altri 16 alberi di castagno, vincitori dei vari contest nazionali europei.

Il Castagno dei Cento Cavalli

Il sindaco di Sant’Alfio, Giuseppe Maria Nicotra, e la sua giunta hanno fatto visita all’assessore regionale al Territorio, Toto Cordaro. “Insieme al governo regionale abbiamo fortemente sostenuto la campagna per il concorso italiano del castagno etneo, considerato forse il più famoso e antico del mondo, con i suoi 3mila anni, e siamo orgogliosi che rappresenti l’Italia al contest europeo in cui auspichiamo lo stesso successo», ha detto l’assessore Cordaro lodando l’iniziativa del Comune che ha dato i natali al castagno.

La targa dell’Italian Tree of the Year 2021

Il “Castagno” vincitore del Concorso Europeo Albero dell’anno 2022 verrà proclamato il 17 marzo a Bruxelles nella sede del Parlamento Europeo. È possibile votare il Castagno dei 100 Cavalli fino al 28 febbraio sul sito della Giant Trees Foundation (questo il link).

Il Castagno dei Cento Cavalli dipinto da Jean-Pierre Houël

Con i suoi 28 metri di altezza e 68 di diametro della chioma, il Castagno di Sant’Alfio è un monumento verde la cui storia si fonde con la leggenda. Come quella di una misteriosa regina (che gli studiosi identificano in Giovanna d’Angiò o un secolo dopo d’Aragona) e di cento cavalieri con i loro destrieri, che, si narra, trovarono riparo da un temporale sotto le sue enormi fronde. È stato ritratto da molti viaggiatori del Grand Tour, fra i quali Patrick Brydone e Jean Houel, che nel 1787 rimase impressionato dalla sua grandezza: “La sua mole è tanto superiore a quella degli altri alberi, – scrive nel Voyage de la Sicile, de Malta e Lipari – che mai si può esprimere la sensazione provata nel descriverlo”.

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