Video realizzato da Fuoririga
“Scyavuru”, ovvero profumo, odore, esalazione gradevole da sostanze naturali, ciò che sa di buono. Parte proprio da qui la scommessa vincente di due cognati di Ribera, Nino Tornambè e Rosario Tortorici, che, una quindicina di anni fa, in un piccolo locale e armati di semplici attrezzature, cominciano sbucciare le arance raccolte nel proprio agrumeto, trasformandole in marmellate di grande qualità che, in breve tempo, conquistano i mercati italiani ed internazionali.
La loro storia è tra quelle della rete Ho scelto il Sud, progetto della Fondazione Le Vie dei Tesori, sostenuto dalla Fondazione con il Sud, che riunisce le testimonianze di chi è rimasto o è tornato in Sicilia per portare avanti progetti innovativi.

A differenza di tanti giovani agricoltori del luogo, in un periodo di grande crisi del comparto agricolo, decidono di non scappare via, ma di investire su quella straordinaria risorsa. Puntano sull’innovazione, ma, al tempo stesso, ricercano e ripropongono le ricette della tradizione.
Prima le sagre di paese, poi le grandi vetrine nazionali ed internazionali. Fiere, come il Taste di Firenze, Cibus di Parma, il Salone del Gusto di Torino, che permettono di far conoscere i prodotti di Scyavuru, il nome che i due cognati decidono di dare alla propria azienda. Inizia così ad espandersi la produzione e le commesse cominciano ad arrivare da tutto il territorio nazionale e da diversi Paesi europei. Le marmellate di Fragolina di Ribera, di mandarino Tardivo di Ciaculli, di limone, pera Coscia, fico nero e fico d’India, di gelso nero; così come le gelatine di Zibibbo, Malvasia e Marsala, il pesto di pistacchio, le creme alle mandorle, vanno ad aggiungersi alla prelibata marmellata di arancia.

Da qualche anno, l’azienda guidata da Tornambè e Tortorici ha avviato anche la produzione di panettoni natalizi e colombe pasquali. Un processo virtuoso che garantisce lavoro anche a tanti giovani del territorio. Il lavoro, oltre a puntare sul prodotto fresco, viene effettuato esclusivamente a mano. “Il nostro obiettivo principale – spiegano – è trasformare ciò che il territorio offre con un occhio particolare alla coltivazione e alla raccolta dei frutti, preservando con attenzione la stagionalità della natura, curando ogni singolo passaggio”.