Hartmut Haenchen dirige la Quinta di Mahler al Massimo

È forse la creazione più sofferta del compositore austriaco, una sinfonia poderosa e massiccia, dal grande respiro drammatico. Sul podio uno dei massimi interpreti del repertorio tedesco

di Marco Russo

È l’opera della svolta, quella che segna il passaggio dalla sinfonia vocale a quella strumentale. Forse la creazione più sofferta e difficile di Gustav Mahler, una partitura poderosa e massiccia che si inserisce, pur potenziandone la struttura e il discorso orchestrale, nella grande tradizione sinfonica tedesca.

La Quinta Sinfonia di Mahler, con il suo clima sentimentale, doloroso e straziante, torna al Teatro Massimo di Palermo, mercoledì 31 ottobre alle 20,30, diretta da Hartmut Haenchen, artista di primo piano nella vita musicale internazionale.

Nato a Dresda nel 1943 nell’allora Germania dell’Est, Haenchen ha consolidato le sue esperienze musicali non soltanto con le orchestre della Ddr ma, malgrado le severe restrizioni del regime, anche con celebri orchestre occidentali, compresa l’orchestra dei Berliner Philharmoniker e del Concertgebouw. Nel 1986 si trasferisce in Olanda, dove ottiene l’incarico di direttore musicale della Netherlands Philharmonic Orchestra e della Netherlands Opera; nei 13 anni che seguono dirige una grande quantità di partiture di Strauss, Mozart, Wagner, Verdi, Puccini, Čajkovskij, Gluck, Haendel, Berg, Reimann Šostakovič e Mussorgskji; grande successo ottiene un Ring per la regia di Pierre Audi (disponibile anche su Cd e Dvd), ripreso nel 2012/14 per celebrare il bicentenario di Wagner. È particolarmente noto ed apprezzato per le sue interpretazioni di Richard Strauss, Wagner e Mahler, collabora con le migliori orchestre di tutto il mondo.

Il 2016 ha visto il suo debutto a Bayreuth, dove con la direzione di Parsifal (ripetuta nel 2017) ha avuto trionfali riscontri dal pubblico e dalla stampa internazionale. Nel 2008 gli è stata conferita la Croce Federale al Merito della Repubblica tedesca, nel 2017 è nominato Direttore dell’anno dal prestigioso periodico Opernwelt e nel 2018 ha ricevuto a Leipzig il Premio Richard Wagner.

Michele Mariotti, che avrebbe dovuto dirigere il concerto del 31 ottobre, è stato costretto a cancellare l’impegno per gravi motivi personali che – ha scritto il direttore – “mi costringono a rinunciare al mio concerto al Teatro Massimo. Sono molto dispiaciuto e spero che l’impegno sia solo rimandato a un futuro il più prossimo possibile”.

È forse la creazione più sofferta del compositore austriaco, una sinfonia poderosa e massiccia, dal grande respiro drammatico. Sul podio uno dei massimi interpreti del repertorio tedesco

di Marco Russo

È l’opera della svolta, quella che segna il passaggio dalla sinfonia vocale a quella strumentale. Forse la creazione più sofferta e difficile di Gustav Mahler, una partitura poderosa e massiccia che si inserisce, pur potenziandone la struttura e il discorso orchestrale, nella grande tradizione sinfonica tedesca.

La Quinta Sinfonia di Mahler, con il suo clima sentimentale, doloroso e straziante, torna al Teatro Massimo di Palermo, mercoledì 31 ottobre alle 20,30, diretta da Hartmut Haenchen, artista di primo piano nella vita musicale internazionale.

Nato a Dresda nel 1943 nell’allora Germania dell’Est, Haenchen ha consolidato le sue esperienze musicali non soltanto con le orchestre della Ddr ma, malgrado le severe restrizioni del regime, anche con celebri orchestre occidentali, compresa l’orchestra dei Berliner Philharmoniker e del Concertgebouw. Nel 1986 si trasferisce in Olanda, dove ottiene l’incarico di direttore musicale della Netherlands Philharmonic Orchestra e della Netherlands Opera; nei 13 anni che seguono dirige una grande quantità di partiture di Strauss, Mozart, Wagner, Verdi, Puccini, Čajkovskij, Gluck, Haendel, Berg, Reimann Šostakovič e Mussorgskji; grande successo ottiene un Ring per la regia di Pierre Audi (disponibile anche su Cd e Dvd), ripreso nel 2012/14 per celebrare il bicentenario di Wagner. È particolarmente noto ed apprezzato per le sue interpretazioni di Richard Strauss, Wagner e Mahler, collabora con le migliori orchestre di tutto il mondo.

Il 2016 ha visto il suo debutto a Bayreuth, dove con la direzione di Parsifal (ripetuta nel 2017) ha avuto trionfali riscontri dal pubblico e dalla stampa internazionale. Nel 2008 gli è stata conferita la Croce Federale al Merito della Repubblica tedesca, nel 2017 è nominato Direttore dell’anno dal prestigioso periodico Opernwelt e nel 2018 ha ricevuto a Leipzig il Premio Richard Wagner.

Michele Mariotti, che avrebbe dovuto dirigere il concerto del 31 ottobre, è stato costretto a cancellare l’impegno per gravi motivi personali che – ha scritto il direttore – “mi costringono a rinunciare al mio concerto al Teatro Massimo. Sono molto dispiaciuto e spero che l’impegno sia solo rimandato a un futuro il più prossimo possibile”.

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