“Ferdinandea”, l’arte di Gulino torna allo Spasimo di Sciacca

Dopo il successo di “Domus”, l’artista saccense torna a esporre le sue opere all’interno della chiesa recuperata lo scorso autunno. La mostra fa parte del festival di primavera organizzato in città dalle Vie dei Tesori

di Ruggero Altavilla

Un’isola riemersa dal mare che diventa terra promessa e rifugio degli oppressi, ma anche simbolo di denuncia contro i potenti. Il mito dell’Isola Ferdinandea è da cinquant’anni fonte di ispirazione per Franco Accursio Gulino. L’isola vulcanica emersa nel 1831 nel mare tra Sciacca e Pantelleria, e sprofondata subito dopo, è stata sempre presente nell’opera dell’artista saccense. Ma adesso diventa protagonista a tutto campo di una personale allestita nella chiesa di Santa Maria dello Spasimo di Sciacca, in occasione di FerdinanDea, il nuovo progetto delle Vie dei Tesori, che quest’anno organizza in città un’edizione primaverile del suo festival (ve ne abbiamo parlato qui).

La mostra Domus allo Spasimo

Dopo il successo di “Domus”, la personale di Gulino inaugurata lo scorso autunno nella stessa chiesa restituita ai cittadini durante l’edizione saccense delle Vie dei Tesori, tocca adesso a “Ferdinandea. Lo studio del pensiero”. La mostra, curata da Anthony Francesco Bentivegna, si inaugura venerdì 25 marzo alle 19 e si potrà visitare durante i weekend del festival, il sabato e la domenica, dal 26 marzo al 10 aprile, dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30.

Una delle opere della mostra “Ferdinandea”

La mostra è un’esperienza immersiva all’interno del pensiero di Gulino, artista sospeso tra astrazione e riproduzione del reale, capace di resuscitare la materia per poi farla sparire ancora, proprio come l’Isola Ferdinandea. All’interno dell’ex chiesa sono esposte tele, sculture, installazioni, pannelli biografici, didascalici, fotografici, ma sono previste anche performance e proiezioni. Verrà anche allestito “lo studio del pensiero”, una stanza illuminata dalla luce fioca di una candela, con un piccolo tavolino e uno sgabello, un nido destinato solo ed esclusivamente alla meditazione, al pensiero, al ragionamento e alla scrittura. Durante la mostra sono previsti anche eventi collaterali, letture e approfondimenti.

Opera in mostra

La visita sarà anche l’occasione per riscoprire la storia affascinante di Santa Maria dello Spasimo, parte del complesso Fazello. Le opere di Gulino “dialogano” con un monumento rimasto chiuso per circa sessant’anni, adesso di nuovo fruibile grazie anche alla collaborazione di associazioni culturali e di promozione sociale. Nata di piccole dimensioni, la chiesa fu rimaneggiata nel 1807: a unica navata, con gli ornati di metà ‘800 su disegno di Salvatore Gravanti; e l’altare maggiore su cui si trovava la grande tavola dello Spasimo, copia cinquecentesca dell’opera di Raffaello (oggi esposta al Prado) del palermitano Antonello Crescenzio. Nel ‘900, divenne sede di una sezione della Corte di Assise di Agrigento e nel 1963 Pietro Germi vi girò la scena del processo di “Sedotta e abbandonata”.

Si entra con un unico coupon, alla mostra e al sito. L’ingresso all’inaugurazione è libero. Per informazioni e prenotazioni www.leviedeitesori.it.

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