Aprono nuovi spazi di Palazzo Micciché con le mostre della biennale Countless Cities, che si presenta al New European Bauhaus della Commissione Europea
di Giulio Giallombardo

Una dirompente rigenerazione urbana lunga 11 anni. Farm Cultural Park, fucina artistica che ha regalato un nuovo volto a Favara, festeggia il compleanno aprendo una nuova ala di Palazzo Miccichè, uno degli spazi espositivi del progetto creativo nato dall’intuizione dei coniugi Andrea Bartoli e Florinda Saieva. Un sogno nato tra i cortili della città agrigentina che è cresciuto di anno in anno, riplasmando spazi abbandonati, coinvolgendo artisti e diventando punto di riferimento per la comunità.

Farm si prepara a festeggiare i suoi 11 anni con due giorni fitti di incontri e inaugurazioni, il 25 e 26 giugno, presentando la seconda edizione di Countless Cities, la biennale delle città del mondo nata nel 2019, al New European Bauhaus, iniziativa della Commissione Europea, che mette insieme estetica e accessibilità per rendere più vivibile il Pianeta. Un’edizione quella del 2021 – inizialmente prevista a marzo, ma poi partita a maggio a causa della pandemia – che esplora i diversi temi dell’abitare, incrociando lavori e mestieri che rispondano a sfide sociali e ambientali, fino alle strategie per migliorare i processi di educazione al mondo vegetale, ricostruendo un nuovo rapporto tra uomo e piante.

Una grande rete diffusa di 25 padiglioni dedicati ad altrettante città, in cui artisti, architetti, creativi e fotografi, con linguaggi trasversali, raccontano le buone pratiche e le idee innovative per rendere più vivibili gli spazi urbani. In occasione della festa di Farm Cultural Park, protagonista sarà ancora una volta Palazzo Miccichè, residenza nobiliare di fine ‘800, aperta dopo anni di abbandono nel 2019, in occasione della prima biennale. Messo in sicurezza e reso parzialmente fruibile, è stato teatro del progetto Human Forest, un vero e proprio tripudio di verde tra le mura del palazzo, ricoperto da una varietà di piante tra cui edere, palme tropicali, felci e cespugli vari.

Adesso, i nuovi spazi recuperati di Palazzo Miccichè ospiteranno i padiglioni di Prato, Bruxelles, Pittsburgh, Tangeri, Bangkok e due piccoli borghi italiani: Borca di Cadore, in provincia di Belluno, e Soveria Mannelli, in provincia di Catanzaro. Nelle stanze di Palazzo Cafisi, altro spazio espositivo di Farm, apriranno i padiglioni di Tirana, San Paolo, Napoli, mentre all’interno dei Sette Cortili, cuore del progetto, nella galleria Farm XL si inaugureranno i padiglioni di Hong Kong, Puebla e Santiago del Cile. Nel giardino Riad Farm, aprirà il padiglione dedicato a Palermo, curato dall’urbanista Maurizio Carta, mentre nel nuovo spazio Quid Vicolo Luna sarà inaugurato il padiglione dell’Aquila.

A dare il via al compleanno di Farm, sulla terrazza di Palazzo Miccichè con vista sui tetti e sulla maestosa Cattedrale di Favara, il 25 giugno alle 18, un incontro dedicato ai temi della biennale. Saranno presenti architetti, artisti, docenti e analisti, tra cui, in collegamento da remoto, Alessandro Rancati del Centro comune di ricerca della Commissione Europea.

“In questi anni abbiamo fatto tanto e siamo molto felici – commenta Florinda Saieva, direttore generale di Farm Cultural Park e cofondatrice insieme a Andrea Bartoli – ma le cose più belle non le abbiamo fatte noi, ma la città che ha risposto a questo progetto, investendo e creando tutta la parte legata ai servizi. Senza ristoranti, b&b, e tutto quello che ruota intorno a Farm, probabilmente oggi il progetto non avrebbe questa forza. Sono passati 11 anni, ma quello che c’è da fare è più di quello fatto. Non ci arrendiamo, – conclude – per noi sarebbe già tanto riuscire a fare nei prossimi 10 anni quello che abbiamo fatto finora”.
(Nella prima foto grande in alto l’installazione “Favara Lido” dello Studio Lemonot)