Il progetto prevede il restauro del complesso di San Francesco d’Assisi, nel cuore di Palermo, con aule, uffici e un auditorium da 300 posti
di Giulio Giallombardo
Nelle sue sale si riunì il Parlamento rivoluzionario nel 1848, poi fu sede della Corte d’assise, fino diventare, in tempi più recenti, esattoria comunale. Ai tanti volti dell’ex convento di San Francesco d’Assisi, nel centro storico di Palermo, se ne aggiungerà presto uno nuovo: diventerà seconda sede del Conservatorio Scarlatti. L’istanza inviata al Miur è al vaglio della commissione ministeriale che si è riunita la scorsa settimana per valutare i progetti e definire una graduatoria che sarà pronta entro pochi mesi.

In ballo c’è un finanziamento di tre milioni di euro che lo Stato ha messo a disposizione agli istituti del comparto Afam, Alta formazione artistica musicale e coreutica, ovvero i conservatori, le accademie di belle arti e quelle di arte drammatica e danza. Dopo la concessione da parte del Comune dei locali che un tempo ospitavano le esattorie della Satris, società dei cugini Nino e Ignazio Salvo, il Conservatorio lo scorso febbraio ha formalizzato la domanda al Miur.
Adesso – come ha spiegato a Le Vie dei Tesori News, il presidente della scuola di musica, Gandolfo Librizzi – bisognerà aspettare ancora pochi mesi per l’ufficialità del finanziamento, che dovrebbe arrivare entro l’estate. Si tratta di un mutuo di 26 anni a tasso zero, da stipulare con la Cassa depositi e prestiti, con cui si potrà completare la ristrutturazione e l’adeguamento del complesso duecentesco, già in parte restaurato dal Comune 15 anni fa, ma mai aperto. “Sono molto ottimista, abbiamo tutte le carte in regola per ottenere il finanziamento – afferma Librizzi – dal momento che i requisiti sono vincolati alla ristrutturazione di nuove sedi, all’interno di beni nei centri storici. Dunque, aspettiamo solo l’ufficialità con la graduatoria dei progetti presentati, ma anche se saremo ultimi, potremo avere accesso ai fondi”.

Se tutto va come previsto, entro l’autunno si potrà procedere col bando di gara e dopo qualche mese partiranno i lavori che dureranno due anni. Il progetto prevede sia lavori interni, come il restauro degli intonaci, dello scalone monumentale e delle decorazioni, sia la realizzazione di una nuova scalinata d’accesso esterna, su via del Parlamento. Ci saranno, ovviamente, nuove aule per gli studenti, stanze destinate agli uffici, impianti di riscaldamento, un ascensore, e – fiore all’occhiello dell’istituto – un auditorium da 300 posti dove sarà montato un soffitto con pannelli in legno per migliorare l’acustica.

“Superando la limitatezza della sede storica di via Squarcialupo – sottolinea Librizzi – il Conservatorio potrà ampliarsi e così potenziare, diversificare e arricchire l’offerta formativa ma anche sviluppare adeguate iniziative musicali e culturali quale fulcro e polo d’eccellenza nell’ambito del bacino euro-mediterraneo. Non sarà solo il Conservatorio il beneficiario di questa importante iniziativa, quanto l’intera città per via di una riqualificazione di un bene storico culturale destinato a una fruizione pubblica e sociale insieme. Aprire nel centro storico la nuova sede, significa, infatti, valorizzare uno straordinario contesto urbano, cuore antico di Palermo”.