Al via una partnership per lo sviluppo di una filiera turistica integrata. Resi noti gli esiti dell’Osservatorio Turismo Nomisma-UniCredit che analizza le nuove abitudini dei viaggiatori italiani accelerate dalla pandemia
di Redazione

Turismo e agroalimentare come motore per il rilancio dell’economia nell’Italia post pandemia. È con questo scopo che UniCredit e l’Enit, Agenzia nazionale del turismo hanno sottoscritto oggi un accordo finalizzato ad intraprendere azioni comuni di rilancio e di supporto al turismo italiano, un settore che pre pandemia valeva 13,2 per cento del Pil e occupava il 15 per cento della forza lavoro nazionale, attraverso una logica di filiera integrata con il settore agroalimentare.

Nel dettaglio – si legge in una nota congiunta delle due società – l’accordo tra UniCredit ed Enit, viste le nuove abitudini ed esigenze dei viaggiatori italiani accelerate dalla pandemia, mira a rafforzare il turismo e l’agroalimentare di qualità, settori trainanti per l’economia del Paese, grazie a una stretta collaborazione finalizzata all’individuazione e alla valorizzazione di iniziative e progetti che possono offrire opportunità di crescita per le imprese dei due settori. La banca si impegna inoltre a sostenere le aziende agroalimentari/turistiche grazie a ulteriori specifici strumenti di supporto finanziario.

L’accordo firmato oggi rientra tra le attività di “Made4Italy”, l‘iniziativa di UniCredit lanciata ad ottobre 2019 per favorire un sistema integrato turismo-agricoltura, destinando un plafond di 5 miliardi di euro per le PMI italiane nel triennio 2019-2021 e una consulenza specifica dedicata e calibrata sui bisogni dei progetti selezionati, capaci di favorire un’offerta congiunta tra strutture ricettive e imprese agricole volta al potenziamento non solo delle destinazioni turistiche, ma anche di altri asset fondamentali delle nostre regioni, come l’arte, la cultura, la sostenibilità, il patrimonio storico e paesaggistico.
Un binomio, quello tra turismo e agroalimentare, che è quindi una opportunità per la valorizzazione della destinazione Italia, dal momento che le scelte di viaggio sono determinate dai cambiamenti delle abitudini, sempre più legate al territorio, alla cultura e alle tradizioni locali. Un trend emerso anche dai dati dell’Osservatorio Turismo Nomisma-UniCredit, che ha analizzato i comportamenti dei turisti italiani pre e post estate 2020: tra le località preferite dei viaggiatori italiani per le vacanze estive si è rivelato infatti fondamentale poter fare lunghe passeggiate all’aria aperta (44 per cento), o escursioni in bicicletta (18 per cento) e sport circondati dal verde (20 per cento). Importante anche l’aspetto enogastronomico: il 15 per cento durante le sue vacanze ha fatto un tour enogastronomico e il 10 per cento ha visitato aziende agricole o fattorie didattiche, mentre il 50 per cento di chi ha fatto almeno un viaggio tra giugno e agosto 2020 ha optato per località immerse nella natura, meglio se piccoli borghi (51 per cento).
“L’Italia esprime tutta la propria autenticità anche attraverso espressioni artistiche culinarie – ha affermato Giorgio Palmucci, presidente dell’Enit – la tradizione enogastronomica made in italy è ricercata in tutto il mondo e i turisti stranieri trascorrono notti in Italia per assaporarne questa cultura. La food experience è tra i principali motivi che spinge a scegliere una meta piuttosto che un’altra”.
“L’offerta turistica italiana, anche per effetto della pandemia, spiegano Andrea Casini e Remo Taricani, co-ceos Commercial Banking Italy di UniCredit – si sta modificando rapidamente in virtù di un cambiamento della domanda con una accelerazione nell’evoluzione esperienziale del turismo e con la valorizzazione di percorsi integrati turistici ed enogastronomici. L’integrazione tra cibo, cultura e patrimonio paesaggistico è la strada da seguire per stimolare l’attrazione di nuovi flussi turistici”.