Dai depositi alle sale di Palazzo Abatellis, risplende un trittico medievale restaurato

In mostra una preziosa pala d’altare quattrocentesca, raffigurante l’incoronazione della Vergine fra i Santi Pietro e Paolo, tornata a nuova vita grazie a fondi privati erogati attraverso l’Art Bonus

di Redazione

Il trittico restaurato a Palazzo Abatellis

Era custodito nei depositi di Palazzo Abatellis e adesso è esposto fresco di restauro nelle sale della Galleria regionale della Sicilia. È un prezioso trittico medievale raffigurante l’incoronazione della Vergine fra i Santi Pietro e Paolo, restaurato con fondi privati dei marchesi Marida e Annibale Berlingieri. Da oggi fino al 30 aprile l’opera, gemella di un altro trittico proveniente anch’esso dalla chiesa normanna di San Pietro La Bagnara, demolita nel 1834, è in mostra a Palazzo Abatellis, a Palermo.

Particolare del trittico

Si tratta del primo progetto pilota in materia di Art Bonus, interamente realizzato grazie a mecenati privati. È una misura disposta dal ministero della Cultura, che prevede un credito d’imposta del 65 per cento per favorire le erogazioni liberali a sostegno della cultura.

Il restauro conservativo dell’opera – fanno sapere dalla Regione – è stato accompagnato da approfondimenti diagnostici e conoscitivi per datare i materiali costruttivi e le tecniche esecutive di carpenteria e pittura su superfici lignee. La pala d’altare quattrocentesca rappresenta una rara testimonianza di pittura medioevale, mai uscita dai depositi della galleria, che assembla più scomparti e cuspidi su base a predella e pilastrini laterali poligonali che moltiplicano le superfici interamente dipinte su fondo oro.

Particolare del trittico

ll dipinto appartiene al gruppo di opere prese in esame dalla storiografia moderna per configurare l’ambiente artistico a Palermo e nella Sicilia occidentale nei primi del Quattrocento, fra importazioni di opere prevalentemente toscane e atelier di artisti stabilmente presenti e attivi a Palermo come interpreti di una cultura figurativa ricca di influenze nelle varie declinazioni, ora senesi, ora pisane, ora liguri, ora iberiche.

L’opera restaurata presentata a Palazzo Abatellis

“Siamo particolarmente felici per questo primo intervento realizzato con uno strumento fiscale che si rivela utilissimo. L’operazione – afferma l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato – è un chiaro segnale dell’interesse e della passione che tante persone nutrono verso l’arte. Certi dell’importanza che riveste la partecipazione dei privati nella gestione dei beni culturali, speriamo di poterci aprire sempre di più a forme di collaborazione come questa per restituire alla collettività parti fondamentali della storia della quale, spesso, le opere d’arte sono testimonianza”.

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