Si possono ammirare circa 200 opere tra dipinti, sculture e fotografie. C’è anche la “Vucciria” di Renato Guttuso appena rientrata da Montecitorio
di Redazione

“Un canto della natura che qualcuno potrebbe ritenere perfino ottocentesco, pittura di figura, di paesaggio, di natura che indica la vita, quasi in controdendenza con la visione nichilistica tipica del Novecento”. Queste le parole di Vittorio Sgarbi, curatore della grande mostra “Novecento – Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Guccione”, che si è inaugurata ieri a Noto, al Convitto delle Arti Noto Museum. Fino al 30 ottobre prossimo, si possono ammirare 120 dipinti, 40 sculture e 20 fotografie dei maggiori artisti siciliani del secolo scorso. Tra le opere esposte anche la “Vucciria” di Renato Guttuso che lascia Montecitorio per approdare a Noto.

“Un secolo di arte siciliana vuol dire, in larga misura, un secolo di arte italiana – afferma Sgarbi – . La Sicilia del Novecento, sia in letteratura sia nelle arti figurative, ha dato una quantità di artisti e scrittori che hanno contribuito in modo determinante a delineare l’identità prevalente della cultura italiana. Tante vite, tante esperienze al centro del mondo in una isola fuori dal mondo”. Sotto il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Siciliana e del Comune di Noto la mostra è prodotta da Mediatica ed organizzata da Sicilia Musei. Noto, capitale del barocco e patrimonio mondiale dell’Unesco, che ha fatto la scelta precisa di trasformarsi in una città d’arte, ha deciso di diventare per tutto il 2020 la casa degli artisti siciliani.
Pittori, scultori, fotografi, poeti, musicisti e scrittori troveranno spazi ed opportunità per raccontare un secolo di arte siciliana. La città netina ha sviluppato negli anni un progetto completo costituito non soltanto dalle mostre, ma da percorsi culturali globali che hanno costruito un brand fortemente riconoscibile. La città ha già nelle sue sinuose architetture e nella sua storia quei requisiti che possono deputarla al ruolo di città d’arte diventando in qualche modo la casa naturale degli artisti e meta preferita per dare impulso al turismo culturale.