“Altre Stanze”, la collezione della Banca d’Italia

Saranno esposte a Palazzo Sant’Elia, quaranta opere di trenta artisti che hanno segnato il secondo dopoguerra, negli anni Cinquanta e Sessanta. Da Lucio Fontana a Franco Angeli, da Renato Guttuso a Carla Accardi

di Redazione

Un patrimonio prezioso e vario, che si è costituito nel tempo, riuscendo a raccontare lo sviluppo dell’arte figurativa italiana e le trasformazioni sociali del Paese. Una collezione destinata agli ambienti di rappresentanza degli istituti di credito, ma che esce dagli studi dirigenziali per percorrere quella stessa Italia che fa parte del racconto.

Dalle diverse sedi della Banca d’Italia, raccolte in un’unica, importante collezione, arrivano a Palermo, quaranta opere di trenta artisti che hanno segnato il secondo dopoguerra, negli anni Cinquanta e Sessanta. Si inaugura venerdì 21 dicembre (vernissage alle 11) alla Fondazione Sant’Elia – che la ospiterà poi fino al 28 febbraio – la mostra “Altre Stanze anni ’50 e ’60”, a cura di Mariastella Margozzi e Morena Costantini. Quaranta opere, raccolte per l’occasione e provenienti da varie sedi italiane della Banca d’Italia, arrivano per la prima volta a Palermo.

Da Lucio Fontana a Franco Angeli, da Renato Guttuso a Carla Accardi, da Turcato a Burri, da Ugo Attardi ad Enrico Baj, Giorgio De Chirico, Tano Festa: creativi, affabulatori, per nulla inclini a cedere le armi, ognuno convinto del suo “segno”, con qualcosa di profondo e intimo da comunicare. La raccolta della Banca d’Italia non ha un filo conduttore preciso, non è orientata verso questa o quella tendenza, ma racchiude opere acquistate soprattutto sul mercato nazionale e internazionale, tra la fine degli anni ‘80 e gli anni 2000, per rispondere ad un’esigenza di rappresentanza. Si ricompone in questa mostra, una sorta di puzzle che fornisce un ottimo contributo alla narrazione della storia dell’arte italiana dei due decenni ’50 e ’60.

All’inaugurazione saranno presenti il sindaco di Palermo e presidente della Fondazione Sant’Elia, Leoluca Orlando, l’assessore regionale ai Beni Culturali e all’Identità Sicilia, Sebastiano Tusa, l’assessore alla Cultura Andrea Cusumano e il sovrintendente di Fondazione Sant’Elia Antonio Ticali. Interverranno diversi esponenti della Banca d’Italia.

La mostra sarà visitabile dal 22 dicembre al 28 febbraio: dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 18.30. Sabato e domenica dalle 10 alle 18.30. Chiusa il lunedì e il 25 dicembre. L’ingresso è gratuito.

Saranno esposte a Palazzo Sant’Elia, quaranta opere di trenta artisti che hanno segnato il secondo dopoguerra, negli anni Cinquanta e Sessanta. Da Lucio Fontana a Franco Angeli, da Renato Guttuso a Carla Accardi

di Redazione

Un patrimonio prezioso e vario, che si è costituito nel tempo, riuscendo a raccontare lo sviluppo dell’arte figurativa italiana e le trasformazioni sociali del Paese. Una collezione destinata agli ambienti di rappresentanza degli istituti di credito, ma che esce dagli studi dirigenziali per percorrere quella stessa Italia che fa parte del racconto.

Dalle diverse sedi della Banca d’Italia, raccolte in un’unica, importante collezione, arrivano a Palermo, quaranta opere di trenta artisti che hanno segnato il secondo dopoguerra, negli anni Cinquanta e Sessanta. Si inaugura venerdì 21 dicembre (vernissage alle 11) alla Fondazione Sant’Elia – che la ospiterà poi fino al 28 febbraio – la mostra “Altre Stanze anni ’50 e ’60”, a cura di Mariastella Margozzi e Morena Costantini. Quaranta opere, raccolte per l’occasione e provenienti da varie sedi italiane della Banca d’Italia, arrivano per la prima volta a Palermo.

Da Lucio Fontana a Franco Angeli, da Renato Guttuso a Carla Accardi, da Turcato a Burri, da Ugo Attardi ad Enrico Baj, Giorgio De Chirico, Tano Festa: creativi, affabulatori, per nulla inclini a cedere le armi, ognuno convinto del suo “segno”, con qualcosa di profondo e intimo da comunicare. La raccolta della Banca d’Italia non ha un filo conduttore preciso, non è orientata verso questa o quella tendenza, ma racchiude opere acquistate soprattutto sul mercato nazionale e internazionale, tra la fine degli anni ‘80 e gli anni 2000, per rispondere ad un’esigenza di rappresentanza. Si ricompone in questa mostra, una sorta di puzzle che fornisce un ottimo contributo alla narrazione della storia dell’arte italiana dei due decenni ’50 e ’60.

All’inaugurazione saranno presenti il sindaco di Palermo e presidente della Fondazione Sant’Elia, Leoluca Orlando, l’assessore regionale ai Beni Culturali e all’Identità Sicilia, Sebastiano Tusa, l’assessore alla Cultura Andrea Cusumano e il sovrintendente di Fondazione Sant’Elia Antonio Ticali. Interverranno diversi esponenti della Banca d’Italia.

La mostra sarà visitabile dal 22 dicembre al 28 febbraio: dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 18.30. Sabato e domenica dalle 10 alle 18.30. Chiusa il lunedì e il 25 dicembre. L’ingresso è gratuito.

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