Pronto a rinascere il presbiterio della Cattedrale di Palermo

Aggiudicata la gara d’appalto per i lavori nella zona dell’abside centrale del monumento, che conserva parte del pavimento normanno, sculture e affreschi minacciati dalle infiltrazioni

di Ruggero Altavilla

La navata centrale della Cattedrale di Palermo (foto Bybbisch94, Christian Gebhardt-Wikimedia Commons-licenza CC BY-SA 4.0)

È più vicino il restauro dell’area presbiteriale della Cattedrale di Palermo, che comprende anche le parti normanne nella zona dell’abside centrale. Un’opera di riscoperta degli elementi più antichi della chiesa, iniziata qualche anno fa con il percorso espositivo del tesoro, che adesso sarà ripreso nell’area del presbiterio, dove si conserva anche parte del pavimento normanno, realizzato a mosaici con disegni geometrici.

Altare maggiore (foto Manuelarosi-Wikimedia Commons-licenza CC BY-SA 4.0)

La gara per i lavori – si legge in un decreto firmato dal dirigente del Dipartimento regionale dei Beni culturali, Calogero Franco Fazio – si è conclusa lo scorso dicembre con l’affidamento alla Erre Consorzio di Roma che si è aggiudicata l’appalto con un importo di quasi 330mila euro, con un ribasso del 29,11 per cento. Il progetto di restauro era stato già ritenuto ammissibile ad un finanziamento di 500mila euro, provenienti dai fondi del Po Fesr 2014-2020.

La Cattedrale di Palermo

Si tratta di un intervento complessivo che riguarderà sia le parti settecentesche che quelle più antiche. Con la supervisione della Soprintendenza ai Beni culturali di Palermo, che curerà l’appalto dei lavori, si interverrà sull’antica pavimentazione normanna e sulla parte basamentale dell’altare del Crocifisso, con le sculture del Gagini parzialmente rovinate dall’umidità, come gli affreschi di Mariano Rossi nella calotta dell’abside centrale.

La cupola della Cattedrale di Palermo

Il presbiterio custodisce ancora testimonianze dell’antica cattedrale gualteriana, così chiamata dal nome di Gualtiero Offamilio, arcivescovo al tempo di Guglielmo II, a cui si deve l’edificazione di un “nuovo” duomo a partire dal 1170, sui resti di un precedente tempio bizantino e ancora prima di una moschea. Tra gli elementi più antichi, nella parte sinistra dell’abside, vicino al candelabro destinato al cero pasquale, spicca il seggio reale con decorazioni musive del Dodicesimo secolo. Lì sedettero per primi i sovrani normanni.

I lavori nel presbiterio arrivano dopo il restauro conservativo sui tetti della chiesa e le cupolette maiolicate delle navate, promossi dal Provveditorato delle Opere pubbliche Sicilia e Calabria.

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