Agrigento tra le dieci finaliste candidate a Capitale italiana della cultura 2025

La giuria incaricata dal Mic ha selezionato il dossier del città siciliana, unica a rappresentare l’Isola. Enna resta fuori dalla corsa al titolo, entro il prossimo 5 aprile sarà annunciato il progetto vincitore

di Ruggero Altavilla

Il tempio dei Dioscuri nella Valle dei Templi

La Sicilia va avanti nella corsa al titolo di Capitale italiana della cultura 2025. Ce l’ha fatta Agrigento che è stata selezionata tra le dieci finaliste, mentre sfuma il sogno di Enna, che era tra le quindici che avevano presentato il dossier di candidatura. Ieri la giuria della competizione organizzata dal Ministero della Cultura ha annunciato i dieci progetti finalisti scelti. La città siciliana se la vedrà con Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).

Il logo di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025

Tutti i dossier presentati sono stati sottoposti alla valutazione di una commissione di sette esperti “di chiara fama nella gestione dei beni culturali”, sottolineano dal Mic. Adesso le proposte delle dieci città finaliste saranno illustrate alla giuria nel corso di audizioni pubbliche, così come previsto dal bando, che si svolgeranno in presenza i prossimi 20 e 21 marzo, a Roma, nella sede centrale del Ministero della Cultura.

Il dossier della candidatura di Agrigento, redatto da Roberto Albergoni, presidente dell’associazione MeNO, dal titolo “Il sé, l’altro e la natura, relazioni e trasformazioni culturali”, è stato presentato lo scorso ottobre al Teatro Pirandello di Agrigento. “Concorrere al titolo – dichiara il sindaco Francesco Miccichè – rappresenta per Agrigento una ambiziosa sfida, per denudarsi al mondo, mostrando il proprio fascino, la propria bellezza, il proprio batter d’esistenza, quell’intreccio di culture stratificate e variegate che s’intersecano in questo fazzoletto di mediterraneo, bacino ed incontro di vite poliedriche e policrome. Un cammino progettuale orchestrale e condiviso, bramoso di presentare Agrigento ed i paesi della sua vasta e ricca provincia, orientato a svelare le innumerevoli bellezze della nostra terra”.

La Cattedrale di San Gerlando

Il titolo di Capitale Italiana della Cultura nasce dalla partecipata competizione che culminò il 17 ottobre 2014 nella designazione di Matera Capitale Europea della Cultura 2019. L’impegno e la creatività che avevano portato le sei finaliste a costruire dei dossier di candidatura di elevata qualità progettuale convinsero il governo a proclamare le altre cinque concorrenti, ossia Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena, Capitali Italiane della Cultura 2015 e a indire contestualmente una selezione per individuare, a partire dal 2016, la città meritevole di questo titolo. La prima prescelta fu Mantova, a cui seguirono Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, titolo prorogato anche nel 2021 a causa dell’emergenza pandemica. L’edizione del 2022 è andata a Procida, nel 2023 sarà il turno di Bergamo e Brescia mentre nel 2024 andrà a Pesaro.

Entro il prossimo 5 aprile la giuria indicherà la candidatura più idonea. La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità.

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